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MA LE AUTHORITY SERVONO?
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Editoriale 
1 settembre 2002 0:00
 
DOPO IL LORO SCAVALCAMENTO DA PARTE DEL GOVERNO, FORSE E' PROPRIO IL CASO DI RIVEDERLE E RICONSIDERARLE PERCHE' SIANO AL SERVIZIO DEI CONSUMATORI E DEGLI UTENTI

Il Governo, con il provvedimento del blocco dei prezzi, almeno per il settore energetico, ha praticamente scavalcato quelle che sono le funzione della specifica Autorita' presieduta da Pippo Ranci, che si e' vista annullare/sospendere l'aumento gia' stabilito dell'1,7% sul prezzo finale dei consumi energetici. Il ministro delle Attivita' Produttive, Antonio Marzano, e' addirittura "sbottato" con un "possibile che certe notizie dobbiamo saperle dai giornali?".
Nello specifico, essendo questa Autorita' di nomina governativa su proposta dello stesso ministro delle Attivita' Produttive, non si dovrebbe obiettare per una presunta intromissione del ministro Marzano nelle faccende della stessa. Ma, sta di fatto, che "un'autorita' indipendente (ndr: qual'e' quella per l'energia elettrica e il gas) e' un'amministrazione pubblica che prende le proprie decisioni in base alla legge istitutiva e ai propri procedimenti e regolamenti dotata di un elevato grado di autonomia nei propri giudizi e valutazioni rispetto all'esecutivo" ... che e' quanto si legge nelle spiegazioni fornite dalla stessa Autorita' su stessa sul proprio sito in Internet.
Ma il ministro Marzano non e' nuovo a queste situazioni. L'Isvap (Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni private e di interesse collettivo), di istituzione governativa anch'esso, e che svolge la sua attivita' "sulla base delle linee di politica assicurativa determinate dal Governo", se dovesse per esempio passare la proposta di riforma della Rc-auto del nostro ministro, sara' affiancata da una fotocopia all'interno del ministero delle Attivita' Produttive.
Quindi due casi (Autorita' Energia e Isvap) in cui il ministro non mostra fiducia in cio' che ha istituito per essere aiutato nel suo lavoro, e su cui fa valere il suo veto (Autorita' Energia) o la sua iniziativa "alternativa" (Isvap).
Se consideriamo solo le Autorita' piu' conosciute, altrettanto "svuotamento", per esempio, potrebbe accadere per la Consob (Commissione nazionale per le societa' e la Borsa, di nomina governativa), ma non per le Autorita' della Privacy, delle Comunicazioni e della Concorrenza e del Mercato (Antitrust), perche' sono di nomina parlamentare .... almeno per il momento: per cui la loro indipendenza sembra essere piu' marcata rispetto all'Esecutivo, che non le altre.
Ma di fatto, guardando dalla parte del consumatore e dell'utente, l'attivita' di queste Autorita' sembra essere ben razionalizzatrice del potere esecutivo e dello Stato. Tant'e' che le loro decisioni, al di la' dei clamori di questa o quell'altra decisione che sono suscitati sul momento, non incidono sui settori di riferimento nel senso in cui dicono che dovrebbero farlo. L'Energia e' uno stretto monopolio gestito da un'azienda (l'Enel) che agisce anche sul mercato delle telecomunicazioni in regime di oligopolio. Le comunicazioni sono un mercato con il macigno dell'abuso di posizione dominante di TelecomItalia. Il mondo del risparmio gestito e' ai limiti della truffa. Quello delle assicurazioni una vessazione che succhia i portafogli degli assicurati. L'ambito privacy ha una legge di riferimento che tutto consente allo Stato, facendo scannare i privati fra loro.
Allora i casi sono due. O si dice che devono tutte servire all'opera del Governo e dello Stato e le si liberano di tutti i buoni propositi di "autonomia", "indipendenza" che fanno illudere noi amministrati di poterne fare uso quando abbiamo qualcosa da rivendicare negli specifici settori. O, per esempio, si fanno nominare i loro presidenti dagli elettori (con tanto di campagna elettorale fra i vari aspiranti) e diventano ad esclusivo servizio dei cittadini. Una situazione (quest'ultima) che non eliminerebbe altrettanti servizi per lo Stato e per il Governo, ma sicuramente eviterebbe che ci siano i doppioni, lo sconfinamento di una competenza e decisione dal Governo verso le Autorita' e viceversa, e che -soprattutto- chiamerebbe le cose con il loro nome e cognome, per far capire come e perche' possono servire e non solo illudere -com'e' oggi- i consumatori e gli utenti.
(Vincenzo Donvito)

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