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I PRIMATI ITALIANI NELLA UE: ANCHE I PREZZI DELLE POSTE
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Editoriale 
15 luglio 2002 0:00
 
I tedeschi sono molto attenti e scrupolosi rispetto al sistema postale efficiente e costoso che hanno. In questi giorni l'organismo di regolamentazione del settore ha fatto sapere che i prezzi devono calare dal prossimo 1 gennaio, mediamente del 7,2% per tutti i servizi, ma Deutsche Post non solo fa sapere che questo comporterebbe una perdita di 300 milioni di euro, ma che nella Ue c'e' di peggio, per cui si potrebbe tranquillamente soprassedere. E per mostrare la situazione, ha fatto una indagine rispetto ai prezzi di spedizione di una lettera, da cui si evince che la sua nomea di "costosa" non e' proprio tale. Fissando i prezzi del mese di luglio 2002, ha fatto circolare una tabella, dove per l'Italia e' stata presa in considerazione la Posta Prioritaria, che cosi' recita:
Italia: 0,62 euro; Finlandia: 0,60 euro; Germania: 0,56 euro; Svezia e Danimarca: 0,54 euro; Austria: 0,51 euro; Francia: 0,46 euro; Gran Bretagna e Lussemburgo: 0,45 euro; Portogallo: 0,43 euro; Belgio: 0,42 euro; Irlanda: 0,41 euro; Grecia e Olanda: 0,39 euro; Spagna: 0,25 euro.
Quindi l'Italia e' il Paese piu' caro, seguita dalla Finlandia e solo terza la Germania. E la Deutsche Post si fa forza delle posizioni di punta dell'Italia per rivendicare la giustezza delle proprie tariffe.
Il nostro Paese come esempio? Sembra proprio di si'! Un primato per il Belpaese sul cui servizio postale avremmo da scrivere romanzi, ma ci limitiamo a ricordare ad ognuno l'ultima volta che e' stato in un ufficio postale, quanto tempo ha impiegato per arrivare all'agognato sportello, nonche' la chiarezza, disponibilita' ed elasticita' che ha avuto rispetto alle sue esigenze. Cioe' un servizio che merita il primo posto nella Ue per il suo costo ....
Solo alcuni giorni fa, rispetto ai primati, l'Autorita' per l'energia ci ha ricordato che, per un altro servizio erogato in regime di monopolio (l'elettricita') siamo i piu' costosi in Europa (in questo caso insieme alla Germania e non solitari come per le Poste).
E' l'Italia dei primati!
Noi non ci scandalizziamo piu' di tanto, perche' verifichiamo solo quanto gia' sapevamo, cioe' che un servizio in monopolio, quando ha bisogno di forti ristrutturazioni e innovazioni (come e' avvenuto in questi ultimi anni per le Poste) ha solo un metodo: far pagare i sudditi. Cioe' coloro che sono obbligati a usare quel servizio per mancanza di alternative. Una ristrutturazione che non ha niente a che fare con l'industria, il mercato e i consumatori, perche' non nasce e non si alimenta in ambito concorrenziale, attraendo clienti grazie a qualita' ed efficienza, ma solo perche' arrivano piu' soldi da chi e' obbligato a darli. Se ad un boiardo di Stato gli dai piu' soldi per migliorare cio' che amministra, non si trasforma in un manager, ma rimane un boiardo di Stato che usa quei soldi per migliorare l'esistente, rifacendo il look agli uffici e mettendo solo all'ultimo posto i livelli produttivi: tanto .... chi lo muove? Al massimo lo mettono a dirigere un'altra azienda di Stato.
Non e' un caso, infatti, che stiamo ancora aspettando i risultati di queste ristrutturazioni, al di la' delle immagini e della pubblicita'.
(Vincenzo Donvito)

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