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WW l'euro e WW l'ItaGLia
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Editoriale 
1 dicembre 2001 0:00
 
Dovremmo essere invasi e contorniati di messaggi sul passaggio lira/euro, cosi' come le cronache ce lo preannunciano, ma abbiamo l'impressione contraria. Siamo distratti? Per niente. Anzi. L'altra sera ci siamo anche sorbiti la doppietta Rai (rigidamente in sovrapposizione per una buona fetta di tempo) tra RaiUno-Porta a Porta e RaiTre-Friedman, che faceva a cazzotti -per la sovrapposizione- con il vuoto delle altre fasce di programmazione. Mentre, per il resto, facevano a cazzotti col buon senso, l'intelligenza, l'onesta' di ogni italiano. Non tanto per i nani e le ballerine (che quando sono spettacolarmente gradevoli possono anche aiutare a far meglio capire il messaggio e l'informazione che si vuole lanciare ... anche se non e' il nostro caso ...), ma per quella che era la cosiddetta parte seria della trasmissione, inclusi i due esponenti dei consumatori (cosi' presentati da Friedman, come se fossero, per l'appunto, rappresentanti di 50 milioni di consumatori italiani), che mostravano l'unico pregio della banalita' e scontatezza delle cose che dicevano. Visto l'andazzo da baraccone circense, se questa e' la considerazione che hanno dell'italiano medio che si appresta a dover ragionare in modo diverso rispetto ai soldi nelle proprie tasche, dal 2 gennaio in Italia si scatenera' il finimondo: un qualunque essere umano che dovesse rapportarsi con un cambio di valuta cosi' come hanno fatto in Rai in queste due trasmissioni, l'anno prossimo vivra' un esordio da incubo.
Meno male, pero'! L'italiano medio non ha niente a che fare con queste trasmissioni, anche se, nelle interviste "per strada" mandate in onda, la conoscenza del cambio era qualcosa di ben distante dal numero 1936,27. E allora? Sopravviveremo come sempre: l'adattabilita' ad un contingente che non conosce cosa sia la certezza del diritto, fa parte del bagaglio di ognuno di noi. Sara' come vivere per un certo tempo a contatto continuo con un ufficio della Pubblica Amministrazione (quella pre-euro): di quelli che ci infondono ogni giorno l'illogicita' della burocrazia, fatta non per vivere meglio, ma per complicarci l'esistente.
Detto questo .... tutto risolto? No!
Oltre a dividere per due (che e' questa la sostanza dell'operazione euro, con la coscienza di rimetterci qualche liretta), dovremo guardarci dai mitici arrotondamenti, per la congenita abitudine di avere a che fare con le cifre tonde. Ma mentre ci si potra' anche incazzare con questo o quell'altro commerciante, o sceglierne un altro che ci potra' sembrare piu' onesto, nulla potremo contro la sostanziale disonesta' economica e intellettuale di quelle istituzioni che hanno acconsentito, gia' in questi mesi ante-euro, gli aumenti a raffica con la scusa dell'euro (trasporti pubblici in primis). Questi si' che sono delinquenti, con l'aggravante di essere istituzionali e accettati con tanto di delibere e norme ad hoc approvate da Governi e maggioranze incapaci di fare 2+2=4. Al primo posto di questa schiera c'e' il Comune di Firenze, seguito dalla Provincia di Trento, in questi giorni raggiunti dal Comune di Milano ... e mi fermo qui, perche' i "ritocchi" sono diffusamente in corso d'opera e di approvazione.
Buon euro e buona ItaGLia
(Vincenzo Donvito)

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