La depenalizzazione di tutte le droghe. E’ questa oggi la politica del Partito Liberale del Canada (PLC) in seguito ad un voto dei suo iscritti durante il congresso che si e’ svolto ad Halifax.
Il leader del partito, Justin Trudeau, ha comunque garantito che questo non accadra’.
L’idea di depenalizzare il possesso di piccole quantita’ di tutte le droghe era una delle piu’ delicate del programma. Il voto e’ stato espresso nell’ambito delle terze priorita’ dei militanti.
Quindici le risoluzioni approvate dalla base del PLC, tra cui un reddito minimo garantito, la depenalizzazione della prostituzione e, al primo livello di importanza, un regime di accesso ai farmaci per tutti i cittadini.
Queste decisioni faranno parte delle politiche ufficiali del partito per i prossimi otto anni, ma non e’ escluso che ci potranno essere dei contrasti.
“Non nei nostri piani”
Sulla depenalizzazione delle droghe, il capo dei liberali si e’ espresso senza equivoci. “Non e’ nei nostri piani andare avanti in questo senso”, ha detto Justin Trudeau in una conferenza stampa.
Basato sul modello adottato in Portogallo nel 2001, la proposta mira a far fronte alla crisi degli oppioidi che ha fatto piu’ di 4.000 morti in Canada l’anno scorso. L’obiettivo e’ di indirizzare i tossicodipendenti verso il sistema sanitario piuttosto che alla clandestinita’ e alla prigione.
I ministri presenti al congresso si sono detti favorevoli al dibattito in merito, ma hanno ricordato che questa apertura ha gia’ trovato la porta chiusa.
Nell’ambito del comitato elettorale, le opinioni sono una diversa dall'altra. “Io sono totalmente contrario. Semplicemente. Credo che non sia un buon approccio”, ha detto il capogruppo Pablo Rodriguez. Dall’altra parte, la deputata Alexandra Mendès, é convinta che la decriminalizzazione sia la strada da seguire.