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L'acqua bollita e i misteri della fede. Prima che sia troppo tardi, ed e' gia' tanto tardi
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Articolo di Giuseppe Parisi
15 marzo 2008 0:00
 
 Affinche' il mondo non finisca mai e l'uomo e la donna possano prosperare come vogliono -solo per questo lasciaci vivere. (Konstantin Wecker). 
 
Otto marzo, festa della donna. Anche quest'anno la giornata "della donna" e' stata celebrata contemporaneamente e straordinariamente in tanti paesi del mondo. La giornata incarna il punto di partenza, oltremodo una rinnovata memoria, per poter raggiungere una anelata emancipazione, nonche' una reale parita' dei diritti delle donne con l'uomo. Per molti versi ed in tanti casi, i diritti anelati rimangono incompiuti in molti Paesi del mondo, anche nel nostro.
La ricorrenza dell'8 Marzo nasce molto recentemente rispetto alla millenaria emarginazione femminile, che si perde nella notte dei tempi. Era l'8 marzo del 1908, quindi un secolo fa, quando le operaie tessili di uno stabilimento industriale a New York, iniziarono a "scioperare" per la situazione di degrado presente negli ambienti lavorativi nonche' gli orari pesanti ed onerosi sul piano fisico. Lo sciopero ando' avanti diversi giorni ad oltranza, finche' il proprietario (un Inglese figlio di una giacca blu che aveva internato gli indiani nelle riserve) blocco' le operaie all'interno della fabbrica e vi diede fuoco, avvolgendo tutte in un infernale rogo, un gesto piu' che criminogeno, gesto che chiaramente non si sarebbe consumato se le operaie erano operai uomini.
Era l'8 marzo 1908.
In Italia, il "gattopardismo", famoso nel mondo, continua a perseguitare coloro i quali credono in un mondo migliore. La cultura dominante e' quella patriarcale, lambita e baciata dalle perfide logiche del "controllo delle coscienze altrui". Sotto le false spoglie della "tutela della vita", il Vaticano rimette le insanguinate mani sulla corporalita' femminile, mortificandola, umiliandola, deturpandola.
L'episodio dell'aborto terapeutico all'ospedale di Napoli, su cui l'Aduc ha presentato un esposto in procura della Repubblica (1), e' il sintomo del cancro nascosto, oltremodo rimane un caso non isolato.
Il contributo femminile alla politica non e' mal, ma dovremmo fare di meglio:siamo al 18esimo posto su 27 Paesi in Europa. Centocinquantaquattro (154) donne (tra Camera e Senato, senatori a vita inclusi) su 952 parlamentari: ossia il 16,1 per cento. Siamo abbastanza lontani dai parlamenti svedesi oppure olandesi, che guidano la classifica con una percentuale di donne rispettivamente del 47,2 e del 36,8 (2). Per quanto riguarda le regioni italiane, quella di fanalino di coda per presenza di quote rosa nei consigli regionali va alla Puglia, che si ferma al 2,8 per cento, come anche le altre regioni del Sud Italia, dalla Calabria (4 per cento) alla Basilicata (10). Sul podio c'e' la Toscana, con il 24,6 per cento di donne. Viene seguita dalle Marche (17,5) e Trentino (16,6). Guardando alle giunte regionali, spiccano in negativo la Basilicata e la Valle d'Aosta, che non hanno neppure una donna al governo. Niente a che vedere con il 40 per cento di donne nelle giunte del Trentino e del Piemonte. Quest'ultima regione, insieme con l'Umbria, rimane l'unica regione ad avere donne alla guida della giunta (rispettivamente Mercedes Bresso e Maria Rita Lorenzetti).
Il fotografo Oliviero Toscani, in una campagna pubblicitaria presente su diversi media, ha creativamente rappresentato la "nuova" crociata di violenza gratuita contro le donne: alla sinistra si vede un bambino nudo (Mario), sotto i suoi piedini un piccolo cartello: "carnefice"; a destra una bambina anche lei nuda: sotto i suoi piedini, altro cartello con la scritta "vittima". La creativita' di Toscani e' insuperabile: i bambini e la loro ingenua innocenza, diventano presto entrambi vittime dei "modelli e modellatori" sociali e culturali, soprattutto scolastici che sono imposti con precisi programmi, senza alcuna liberta' ed autonomia didattica per le singole scuole.
Tra i programmi imposti per legge, l'inutile ed errata "ora di religione", prezioso tempo vanificato e sprecato, avverso insegnamenti che potrebbero rendere subito ed immediatamente la nostra societa' migliore una di quelle moderne ed avanzate.
Ragazzi italiani bocciati in scienze. Lo ha detto l'ultima indagine Ocse sui quindicenni di 57 Paesi nel mondo. Siamo al 3mo posto, distanziati sufficientemente dai G7 e enormemente sotto la media dei Paesi europei. Ci battono anche Croazia, Macao e Taipei, mentre in testa alla classifica brillano gli studenti finlandesi. Sui giornali e alla tv la cattiva notizia ha fatto "riscaldare" per un giorno (forse), subito  dopo e' sceso il silenzio.
Le mani in tasca
I più approfonditi e nuovi risultati delle scienze cognitive applicate alla pedagogia dell'apprendimento ed alla didattica, asseriscono, con l'esperienza metodologica, che la "vocazione scientifica" quando non nasce subito da giovanissimi, non nasce piu', ritenendo l'eta' d'oro per imprinting quella che va dai 5 ai 12 anni, quelli della curiosita' e delle domande piu' difficili. Il bambino, ed anche l'adolescente, ha il dono di meravigliarsi davanti al mondo che lo circonda, lo avvolge un universo di "perche'"; quando offriamo a questa eta' ed a questa "vocazione" naturale, l'irrazionalita' filosofica e teologica dei "misteri della fede", del tutto "astratti", imposti con la forza dei peggiori Paesi fondamentalisti, distruggiamo per sempre quella capacita' innata del bambino e dell'uomo di domani, impedendone uno sviluppo specifico. In altre parole, il tal farsi equivale ad un delitto contro l'umanita' e la natura.
Mani in tasca e' un programma didattico che studiosi e scienziati francesi stanno mettendo a punto per le scuole primarie del loro Paese, sull'onda lunga di tali acquisizioni pedagogiche, e i ragazzi francesi in scienze sono molto piu' avanti dei nostri, che rimangono tanto piu' somari.
La settimana scorsa, a Bologna, dall'associazione docenti Italiani e dalla Fondazione per la scuola, e' stato organizzato un convegno internazionale dove e' intervenuto il "progettista" francese di Mani in tasca, l'astrofisico Pierre Lèna. Il titolo del convegno era "perche' l'acqua bolle"? L'acqua che bolle e' un fenomeno naturale di una semplicita' assoluta, ma ha dentro tutta lo scibile della fisica. I nostri bambini, se stimolati, possono divenirne affascinati: una pentola sul fuoco sara' la migliore maestra per una societa' di nuovi e futuri scienziati, tanta ricerca che possa migliorare l'uomo, con i passi piu' utili alla sua dimensione, verso la sua natura umana.
Come investiamo male: il futuro nostro prossimo, i nostri figli, con le ore inutili di religione, il "catechismo" al pomeriggio, tempo che non tornera' mai piu'. La fede e' un atto privato e riservatissimo, che puo' giungere lentamente con la maturita' di un uomo, non e' quel fenomeno industrializzato e da baraccone com'e' sempre stato con il Vaticano.
Il cattolicissimo senatore Roberto Calderoli, dopo la super-porcata della legge elettorale degna dei peggiori regimi totalitari, asserisce ancora altra porcata, insomma e' un uomo delle porcate all'Italiana: riferisce in un comunicato stampa che, il rinnovato premier spagnolo Zapatero, in Italia sarebbe un uomo della destra e non della sinistra. Non c'e' nulla da fare, il sen. Calderoli e' davvero un suonatore di jazz, ci fa divertire da morire con le sue "innocenti" improvvisazioni, come improvvisata e' stata la ottima legge elettorale che porta il suo nome, e che condurra' gli Italiani a non poter scegliere i propri rappresentanti al Parlamento, non piu' sovrano. Grazie Calderoli Jazz band.
Anche la Spagna ci ha superati, e di tanto.
Nei mesi precedenti le elezioni, i vescovi spagnoli avevano usato tutta la loro forza e gerarchia inquisitoria nel tentativo di impedire a Zapatero di rivincere le elezioni, invitando pubblicamente la popolazione a non votare per le sue liste.
In Spagna come nel resto del mondo occidentale, ad esclusione dell'Italia, i non-laici sono, per fortuna, ormai minoranza.
Attualmente -come da sempre- il Vaticano cerca di imporre per legge la sua morale e la sua agenda politica attraverso la pesante intromissione delle sue gerarchie nel processo politico, istituzionale, democratico e legislativo. Le elezioni politiche del 9 Marzo in Spagna, passano quindi alla storia della Spagna e del mondo, come un vivo referendum popolare su leggi come l'uguaglianza matrimoniale tra eterosessuali e omosessuali, l'adozione per le coppie gay, il divorzio breve, l'educazione civica alla laicita' nelle scuole, la riduzione se non l'abolizione dei privilegi per la gerarchia cattolica, ingiusti ed assurdi come quelli Italiani che valgono 4 miliardi di euro all'anno, sottratti ai nostri giovani ed al loro futuro. Gli  spagnoli hanno smascherato le gerarchie vaticane, le stesse che per sopravvivere non intendono il benessere, lo sviluppo, la ricerca, la giustizia, la democrazia, ma semplicemente gli imperi ed i totalitarismi, per far "concordati " e controllare le masse, la sottocultura programmata, l'ingiustizia terrena che alimenta quella divina che stiamo ad attendere, il non benessere, la non ricerca scientifica.
I nostri figli sono nelle loro maglie, per legge.
Riportiamo, nel concludere, un comunicato stampa di pochi giorni fa, del Cnr (Consiglio Nazionale delle ricerche), ultimo atto del governo Prodi e prova incontrovertibile di come opera il nostro Paese nei confronti dello sviluppo e della ricerca.
Comunicato stampa 20 /2008
Il Consiglio di Amministrazione del Consiglio Nazionale delle Ricerche esprime grave preoccupazione per il danno che potrebbe derivare alle attivita' di ricerca della rete scientifica dall'inaspettato inserimento, nella legge di conversione del decreto Milleproroghe (art.12 – comma 3), di misure che incidono negativamente sul piano quinquennale di assunzioni e stabilizzazioni -strumento portante della strategia di rilancio del CNR- gia' deliberato nello scorso gennaio e comunicato al personale.
La legge Finanziaria 2007 consentiva infatti agli Enti di Ricerca, dopo sei anni di blocco delle assunzioni, di procedere autonomamente, nel 2008 e nel 2009, al reclutamento di personale a tempo indeterminato, nel rispetto di precisi limiti di spesa derivanti dalle risorse del turn-over. E proprio su queste basi era stato predisposto, con tempestivita' ed impegno, il piano quinquennale di sviluppo delle risorse umane.
Il Consiglio di Amministrazione auspica che il Governo possa individuare misure idonee ad assicurare la realizzazione delle attivita' programmate di ricerca, perseguibili solo consentendo all'Ente di effettuare, nell'ambito della propria autonomia, gli interventi gia' programmati in materia di assunzioni e stabilizzazioni.
 
(1)   clicca qui
(2)   Osservatorio di genere di Arcidonna: www.arcidonna.it
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