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Gabelle da abolire. Assicurazione obbligatoria infortuni domestici
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17 gennaio 2024 13:36
 

Scade il prossimo 31 gennaio il rinnovo o la stipula obbligatoria dell'assicurazione infortuni domestici gestita da Inail, 24 euro.

Tra 18 e 67 anni c’è obbligo di stipula per chi, in una famiglia, svolge attività a titolo gratuito e non ha un lavoro (inclusi gli studenti fuori sede per la casa che hanno in affitto e gli invalidi) o ha un lavoro stagionale o temporaneo, è immigrato regolare, ha una pensione, è in mobilità o cassa integrazione o indennità di disoccupazione (1). Insomma, tutti soggetti che, per vari motivi, non pagano contributi all’Inail… e che si è trovato un modo per farglieli pagare.
C’è da aggiungere anche la beffa: questa gabella va pagata all’Inail, Istituto Nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro, per un’attività - lavoro domestico - che non ha riconoscimento come lavoro.

Diversi di questi soggetti non hanno bisogno di questa assicurazione perché facenti parte di nuclei famigliari o categorie che già ce l’hanno, ma sono obbligati a stipularla e quindi è un doppione. 

Perché non è facoltativa? Visto l’importo della multa in caso di inadempimento (max 24 euro) sembra proprio che sia una sorta di “ci proviamo” e, quando e se dovesse essere fatto un controllo e qualcuno risultasse inadempiente, chi deve pagare non si arrabbierà più di tanto. La politica è quella di una sorta di “profilo basso” in modo che pochi se ne accorgano.

Allo stato questa è la situazione per chi svolge un lavoro domestico, con la forzatura di farci rientrare anche soggetti di dubbia legittimità (studenti, pensionati per esempio).Se pensiamo a quanto promesso in campagna elettorale dagli attuali governanti (la cosiddetta pensione alle casalinghe di almeno 1000 euro) non possiamo che prendere atto che l’imposta di esistenza in vita (questa assicurazione) ha maggiore importanza del riconoscimento sociale della propria attività (il lavoro domestico). E questo nonostante ci si ricorda ovunque l’impegno del governo per le famiglie…. a farle pagare e non a sostenerle.

Qui il video sul canale YouTube di  Aduc

 
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