testata ADUC
Rete in banda larghissima. Il Giappone e' gia' nel futuro, in Italia difficolta' anche per avere la linea base
Scarica e stampa il PDF
Articolo di Domenico Murrone
15 maggio 2008 0:00
 
- Ho richiesto il trasloco della linea il 7 agosto 2007, dopo tante scuse ... oggi vengo a sapere che forse il 23 luglio 2008 faranno il trasloco.
- Salve a tutti vivo a Verbania verso la fine di luglio 2007 chiedo a Telecom di attivare una nuova linea telefonica con Adsl, mi danno numero e data appuntamento con tecnico ... Oggi 26/04/2008 non ho l'Adsl ... ma continuano a sollecitare il pagamento di un servizio che non ho.
Due segnalazioni come tante (clicca qui) che ci giungono tramite mail: evidenziano la drammatica arretratezza della rete telefonica in Italia. La storia e' nota, negli ultimi 10 anni gli azionisti di maggioranza di Telecom Italia, proprietaria della rete, hanno privilegiato la distribuzione di utili ai soci, penalizzando fortemente gli investimenti. Anzi, e' stato miseramente abbandonato il progetto di cablare l'Italia con 'Socrate' (Sviluppo Ottico Coassiale Rete Accesso Telecom) partito nel 1995. In pratica l'ex monopolista non ha investito sul futuro. Cosi', da un lato cavi dell'ultimo miglio e centraline (che permettono di collegare case e uffici alla rete) sono sempre piu' vecchi e malfunzionanti, dall'altro le zone di nuova urbanizzazione attendono mesi, prima che vengano collegate. Neppure gli altri operatori hanno investito nella rete. La sola Fastweb si e' limitata a cablare alcune zone delle grandi citta'.
Questa la situazione in Italia. In altri Paesi il futuro e' gia' in corso e hanno scelto un modello per sviluppare la Ngn (next generation network), la rete in fibra ottica che permettera' di navigare su Internet 100 megabit al secondo, con una forte integrazione tra rete 'fissa' e 'mobile'.
La valenza di una rete a banda larghissima e' enorme e sarebbe un formidabile motore di sviluppo economico, ma anche un cambiamento sociale e ambientale molto rilevante: il telelavoro, per esempio, potrebbe favorire il ripopolamento delle zone rurali e montane, con benefici effetti sia per le citta' che non verrebbero invase da migliaia e migliaia di pendolari quotidianamente, sia per i borghi montani che potrebbero rivitalizzarsi. Meno spostamenti, meno inquinamento. Insomma, la fibra ottica moderna manna che arriva dal sottosuolo.
Gli investimenti nel mondo (*). Il Giappone ha previsto investimenti per 47 miliardi di dollari tra il 2005 e il 2010. L'obiettivo e' quello di raggiungere quasi tutte le case direttamente con la fibra. Obiettivo analogo si pongono Olanda, Singapore e Corea del Sud. Anche gli Stati Uniti, Danimarca, Svizzera hanno previsto la copertura di almeno il 50% delle abitazioni con la fibra. La Germania il 21%.
Gli investimenti in Italia. Di fronte a questi obiettivi, da raggiungere entro il 2010, sono davvero poca cosa gli investimenti messi in cantiere da Telecom Italia per raggiungere un milione di abitazioni: 237 milioni di dollari (lo 0,50% di quanto previsto in Giappone).
Anche a livello normativo siamo indietro. Al momento Telecom Italia, che e' 'depositaria' del servizio universale, ha solo l'obbligo di fornire a tutti gli italiani la linea base. In Svizzera gia' da quest'anno, Swisscom, omologa di Telecom, e' obbligata a fornire a tutti gli elvetici la connessione a banda larga.
Il futuro. Da oltre un anno, l'Autorita' per le comunicazioni, Telecom Italia e Governo stanno discutendo del futuro della rete italiana. L'ex monopolista ha annunciato la creazione di Open access, una struttura che gestira' la rete d'accesso, che dovrebbe garantire a tutti gli operatori parita' di condizioni nell'offrire servizio alla clientela. Ma e' questa la soluzione? Stimolera' gli investimenti?
Nel prossimo numero analizzeremo i diversi scenari.
 
* Dati tratti da il Corriere della Sera Economia
Pubblicato in:
 
 
ARTICOLI IN EVIDENZA
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS