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Bene ministro Ferrero, ma teniamo ben presente l'obiettivo della legalizzazione
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Articolo di Donatella Poretti
28 novembre 2006 13:38
 
Il ministro della Solidarieta' sociale, Paolo Ferrero, nel suo intervento alla Conferenza ministeriale del Gruppo Pompidou del Consiglio d'Europa a Strasburgo, ha voluto precisare che non ci sara' "nessuna forma di liberalizzazione delle sostanze stupefacenti'', ma una ''decriminalizzazione'' del consumo, e una strategia di riduzione del danno che associ l'aspetto sanitario a quello sociale".
A parte che le droghe oggi sono di fatto gia' liberalizzate, un plauso al nostro ministro, ricordandogli cio' che lui stesso ha sostenuto diverse volte: decriminalizzazione come primo passo verso la legalizzazione, cioe' levare tutte le sanzioni amministrative.
Il punto cruciale della questione e' proprio la legalizzazione dei mercati oggi illegali, legalizzazione che avrebbe come conseguenza la fine del business di trafficanti e spacciatori.
E' in corso l'allarme sulla citta' di Napoli, i suoi clan malavitosi che tutti conoscono, tutti sanno dove vivono e di cui tutti sanno che la principale attivita' e' traffico e spaccio di droghe. La risposta viene cercata nell'Esercito e in interventi straordinari, mentre il Presidente della Repubblica cerca di portare il volto rassicurante delle istituzioni nelle strade e nei vicoli martoriati di questa citta'. La domanda -tragica- che mi viene e' questa: restando le droghe illegali, ammesso che si arrestino questi "camorristi", in quali mani passera' il mercato illegale delle droghe, visto che comunque la domanda continuera' ad esserci? Punto e a capo?
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