Dopo la California, la Svizzera. Grazie all'Onu che aveva deciso di non decidere, e quindi di non influenzare le scelte degli Stati nazionali, il fiume in piena della ricerca con le staminali embrionali sta proseguendo la sua corsa. L'Italia non ci partecipa, ma non sono pochi gli scienziati del nostro Paese che ne sono e ne potrebbero essere coinvolti, a maggior ragione che' la Svizzera e' proprio vicina. Un referendum che ha segnato una maggioranza netta a favore di questa ricerca, senza dubbi e nonostante una campagna che aveva visto toni altamente polemici e violenti da parte di chi poi ha perso. Un referendum che conferma la pragmaticita' che in Svizzera si ha negli approcci ad alcune questioni, cosi' come ha di recente deciso di confermare le sperimentazioni di somministrazione controllata di eroina ai tossicodipendenti.
A livello internazionale si registra una crescente attenzione, soprattutto negli Usa. La scelta istituzionale/strutturale di questo Paese, di connettere fortemente business e scienza, sta dando i suoi frutti. Sono sempre piu' gli Stati attenti a non perdere questa possibilita' economica e storica per cercare di divenire punti di riferimento per tutto il nuovo che e' connesso a questa ricerca.
Anche da noi, pero', c'e' una speranza: il referendum. Vedremo se il Paese reale avra' voglia di esprimersi e se lo fara' in modo opposto rispetto al Paese legale. E poi avremo da recuperare il tempo perso. Mai come in questa situazione, i tempi della politica stanno bloccando la scienza medica e le sue applicazioni. Certo, non e' la prima volta, ma si sperava che la lezione l'avessimo imparata dopo la legge sull'aborto del 1978. Invece no. Eccoci ancora qua. E come per l'aborto, in assenza di legge italiana, facevamo riferimento a Paesi come la Svizzera, ancora oggi e' cosi'.