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Con le droghe si convive
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Articolo di Vincenzo Donvito
3 settembre 2001 18:23
 
Le sigarette uccidono 400 mila europei ogni anno: lo dice uno studio Euroaspire commissionato dalla Societa' europea di cardiologia riunita oggi a Stoccolma, e che per l'occasione lancia un invito agli addetti e ai politici, che' condividano la responsabilita' di questi dati.
Uno studio dell'Ucla, Universita' della California, dopo che alcuni scienziati hanno lavorato per mesi su un campione di 24 persone, e' arrivato alla conclusione che la cioccolata fa bene al cuore, ed evita infarti e simili; la notizia e' stata data durante un convegno a Glasgow (Scozia); lo stesso convegno in cui il dr. William Notcutt dell'ospedale inglese James Paget, ha elogiato le proprieta' dello spray della cannabis per alleviare le sofferenze dei malati di sclerosi multipla.
E noi aggiungiamo: un bicchiere di vino rosso "fa buon sangue", cioe' fa bene al cuore . lo hanno sempre detto, pare avendo ragione, anche i nostri nonni. Inoltre la morfina, pur se ben sigillata in specifici armadietti, e' in ogni ospedale per alleviare non poche sofferenze, e difficilmente la troveremo al mercato nero.
Cioe' con la droga ci viviamo e, dipende da come la usiamo, puo' fare bene o male. Questo lo hanno ben capito gli olandesi (anche sotto l'aspetto cosiddetto ricreativo), e piu' che altro i canadesi, che lo scorso luglio hanno legalizzato l'uso medico della cannabis.
Inoltre, intorno ai prodotti legali si sono sviluppate aziende e mercato, dando lavoro a milioni di persone e facendo la gioia (vedi cioccolato e sigarette) a miliardi di altre persone. Cioe' e' successo cio' che accadrebbe per qualunque prodotto legale in una societa' delle merci e dei consumi.
In Canada, l'azienda che ha vinto l'appalto per la produzione della cannabis, per motivi di sicurezza e, in un certo senso, climatico, sta piantando la cannabis in ex-miniere a 350 metri sotto il livello terrestre: sembra che li' sottoterra non ci siano grandi problemi di parassiti e, di conseguenza, sia favorita la crescita delle piante senza l'uso (o con un uso limitato) di pesticidi, una sorta di serra naturale biologica. Qualcuno avrebbe mai pensato di riutillizzare le vecchie miniere di un tempo potendo trarre un beneficio economico e salutistico dal loro sfruttamento? L'occasione si e' presentata ed e' stata ben sfruttata: chissa' se in Italia, e piu' precisamente nelle miniere del Sulcis in Sardegna dove i minatori aspettano sempre che qualcuno dia loro una mano per uscire dalla situazione di crisi in cui sono, con la legalizzazione dell'uso terapeutico della cannabis, non si potrebbe trovare uno sbocco.
E' ovvio, a questo punto domandarsi, per quale motivo logico, economico, umano e quantaltro, si debba continuare a vietare le droghe che oggi sono illegali. Qualcuno potrebbe obiettare che, almeno con questa illegalita', la diffusa propensione umana verso l'abuso di cio' con cui si ha a che fare, farebbe si' che queste sostanze si aggiungano con i loro danni a quelle legali che gia' provocano danni per conto loro; ma non e' cosi', perche' le sostanze illegali sono un danno non tanto per il loro abuso in quanto sostanze, ma essenzialmente per il fatto di essere illegali: la loro legalizzazione, quindi, ne farebbe diminuire i danni oggi accertati, al prezzo di danni potenziali e non affidati alla malavita. Non solo, come l'esperienza del Canada fa intravedere, l'indotto occupazionale e imprenditoriale che si svilupperebbe non potrebbe che portare vantaggi.
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