testata ADUC
 GERMANIA - GERMANIA - Germania. Tra tabu' e progresso
Scarica e stampa il PDF
Articolo di Donatella Poretti
9 gennaio 2003 20:22
 
Il ministro della Ricerca Scientifica Edelgard Bulmahn (Spd) si e' detto per una messa al bando a livello mondiale della clonazione umana riproduttiva. In una intervista del 30 dicembre al quotidiano Frankfurter Rundschau, il ministro ha auspicato l'avvio di una campagna per convincere della validita' di tale divieto la gran parte dei Paesi nel mondo. I primi a pronunciarsi chiaramente a questo riguardo, ha sottolineato, sono stati Francia e Germania. "Noi siamo convinti che cio' sia il primo passo necessario per vietare a livello mondiale la clonazione riproduttiva", ha detto Bulmahn. A suo avviso il movimento contro la clonazione dev'essere su scala mondiale poiche' -ha detto- non ha senso se per la messa al bando si pronuncino solo dieci-quindici Paesi.
Eppure in Germania dopo un dibattito sfiancante che si e' trascinato per piu' di due anni, allo scienziato Oliver Bruestle e' stata concessa la licenza per importare da Israele una linea di cellule embrionali da utilizzare nelle sue ricerche. Sentito dal quotidiano brasiliano O Globo, Bruestle commenta la situazione tedesca. Le difficolta' che ha avuto per iniziare il suo lavoro, le fa risalire ai crimini commessi dai medici e dai biologi durante il nazismo. Lo stesso Bruestle era stato definito il Dr. Frankenstein. "Nella polemica discussione che ha avuto luogo in Germania molte persone sono arrivate ad affermare che noi andavamo ad uccidere embrioni per la ricerca. Una rivista ha pubblicato una foto di un feto nell'utero durante una gravidanza, suggerendo che noi avremmo estratto da li' le cellule. Sicuramente l'uso di queste cellule puo' essere problematico dal punto di vista etico, perche' sono ottenute da ovuli fecondati. Ma dall'altro lato non dobbiamo dimenticarci che questi embrioni sarebbero eliminati", spiega Bruestle.
Pubblicato in:
 
 
ARTICOLI IN EVIDENZA
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS