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Le Nazioni Unite cambieranno la politica globale sulla cannabis a dicembre?
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Articolo di Redazione
6 giugno 2020 9:30
 
L'attuale politica globale sulla cannabis, che si basa su vari trattati e accordi internazionali, deve essere modificata.
A livello globale, la cannabis è vietata nonostante un numero crescente di Paesi abbia approvato la legalizzazione per uso medico.
La cannabis viene letteralmente importata ed esportata in un numero crescente di Paesi nonostante le ridicole politiche globali.
Le politiche internazionali relative alla cannabis dovrebbero essere basate sulla scienza, sulla assistenza e sulla logica e non sulle opinioni politiche obsolete di un piccolo gruppo di leader politici.
Un voto delle Nazioni Unite dovrebbe esserci a dicembre, il che potrebbe portare a un aggiornamento della politica internazionale in materia.

Raccomandazioni dell'OMS
La cannabis è attualmente classificata come sostanza Schedule IV e sostanza Schedule I a livello internazionale attraverso una convenzione sulla droga del 1961 firmata da Paesi di tutto il mondo.
L'Allegato IV è la categoria più restrittiva per la classificazione delle sostanze a livello internazionale ed è simile a quello dell'Allegato I negli Stati Uniti.
L'anno scorso, dopo aver preso in considerazione le opinioni della comunità globale, l'Organizzazione mondiale della sanità (OMS) ha raccomandato di modificare le legislazioni sulla cannabis. Inizialmente, l'OMS ha raccomandato che la cannabis fosse rimossa dall'Allegato IV e che restasse solo nella categoria dell'Allegato I. Questa raccomandazione iniziale ha ricevuto un rifiuto dalla leadership in alcuni Paesi, mentre altri si sono posti alcune chiare domande.
A dicembre è previsto un voto Onu su varie opzioni, tra cui il mantenimento dello status quo.
Una potenziale opzione è quella di allentare le restrizioni sulla cannabis medica pur continuando a vietare quella non medica.
Un'altra opzione sarebbe quella di consentire la riforma del CBD, ma non quella dell'intero uso della pianta. Tra oggi e dicembre possono succedere molte cose, quindi è ancora probabile che sia troppo presto per capire su come andrà a finire questo voto.

Il voto sarà rimandato?
Allo stato dei fatti il voto di dicembre sembra essere sulla buona strada. Ma potrebbero facilmente esserci dei cambiamenti nei prossimi mesi.
E comunque, il voto di dicembre, in virtù dell’incerto procedere della pandemia di Covid-19, potrebbe anche essere rimandato.
È anche possibile che la mancanza di accordi politici potrebbe ritardare questo voto. È molto probabile che gli oppositori della riforma internazionale della cannabis continueranno a fare tutto il possibile per rallentare il processo fino ad una brusca frenata.
Si spera che il voto ci sia così come previsto e sia efficace perché l'attuale politica globale sulla cannabis sta ostacolando la ricerca e gli sforzi dell'industria della cannabis.
Con così tante nazioni che vanno dalla parte giusta della storia, riformando le loro singole leggi, mantenere un divieto globale sulla cannabis è ovviamente irrealistico, oltre a essere chiaramente una politica pubblica dannosa.

(articolo di Johnny Green pubblicato su Cannabis&Tech Today del 03/06/2020)
 
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