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 PORTOGALLO - PORTOGALLO - Portogallo. Il Governo vuole una legge per l'uso degli embrioni nella ricerca
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Articolo di Donatella Poretti
23 gennaio 2003 21:03
 
Il Governo portoghese sta preparando la legislazione sull'uso degli embrioni umani nella ricerca scientifica. Entro la fine di questa sessione legislativa -ovvero entro giugno- dovra' essere pronta la proposta di legge. A dirlo e' la portavoce del ministero della Scienza e dell'Istruzione Superiore, Fátima Alves. Il lavoro iniziera' il prossimo 24 gennaio con una riunione al ministero, a Lisbona, che vedra' la partecipazione di scienziati, giuristi, esperti in bioetica e teologi. L'obbiettivo e' quello dell'elaborazione di una raccomandazione per un dibattito pubblico e un orientamento giuridico che serva da base per una proposta di legge. Oltre a discutere sull'utilizzo degli embrioni sovrannumerari delle fecondazioni artificiali, il gruppo di lavoro dovra' affrontare il tema della vera e propria creazione di embrioni per la ricerca scientifica e la clonazione terapeutica.
Il medico Daniel Serrão -che fa parte del Consiglio Nazionale di Etica per le Scienze e la Vita e che coordinera' il gruppo di lavoro- ha preparato una relazione preliminare, in cui vengono sintetizzati alcuni temi da trattare. "L'utilizzazione degli embrioni umani nella ricerca scientifica, da cui deriva la distruzione stessa degli embrioni, non e' mai stata una decisione pacifica da quando i procedimenti della fertilizzazione "in vitro" hanno permesso di creare embrioni che non sono utilizzati per la procreazione", ha scritto Serrão. Un altro problema all'ordine del giorno e' quello di stabilire uno status per gli embrioni sovrannumerari e da destinare alla ricerca, diverso da quelli che verranno impiantati nell'utero.
E proprio sullo statuto dell'embrione i portoghesi sembrano indirizzare i loro maggiori sforzi in questo dibattito per giungere ad una regolamentazione della clonazione terapeutica. Serrão propone come punto di partenza il parere del Consiglio Nazionale di Etica della Danimarca. Anche se in realta' quel documento proponeva due visioni diverse. Da una parte chi riteneva che ne' l'embrione, ne' le sue cellule staminali possono essere utilizzate in nessun caso, dall'altra chi riteneva troppo importante la cura di malattie incurabili per non usare le cellule staminali embrionali, infine una terza opinione era quella di chi considerava la clonazione terapeutica eticamente accettabile, a patto che fosse realizzata con embrioni allo stato iniziale.
In Portogallo la clonazione umana a fini riproduttivi e' vietata in virtu' della ratifica l'1 dicembre del 2001 del Protocollo della Convenzione sui Diritti Umani e la Biomedicina del Consiglio d'Europa, anche se non sono previste sanzioni penali, che dovranno essere stabilite dalla legge.

L'Assemblea della Repubblica, il Parlamento portoghese ha gia' messo nel calendario di febbraio un'audizione. Organizzato da Maria de Belém Roseira, del Partito Socialista (Ps), e da Adriana Aguiar Branco, del Partito Social Democratico (Psd) nell'ambito della Commissione Affari Costituzionali, Diritti, Liberta' e Garanzie, dove in questo momento ci sono due progetti di legge in materia di clonazione e riproduzione assistita.
Il progetto socialista e' sulle tecniche di procreazione medicalmente assistita, e gia' ha riscosso forti critiche da parte dei ricercatori laddove prevede l'identificazione dei donatori di sperma e di ovociti e la limitazione del numero di ovociti da inseminare, fino ad un massimo di 5, per ottenere embrioni. L'altro progetto, del Blocco di Sinistra (Be), e' sull'informazione genetica personale, gia' approvato dalla Commissione nel novembre scorso. Francisco Louçã, del Be, ha cosi' proposto di sentire in Commissione gli scienziati: "ho proposto che si fissasse un'audizione parlamentare su questa materia e altre collegate -la riproduzione medicalmente assistita e la clonazione umana-, per sentire gli specialisti". Louçã che si e' gia' dichiarato favorevole alla clonazione terapeutica, sta preparando un progetto di legge per stabilire sanzioni a chi praticasse quella riproduttiva.
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