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Ricerca di Buoni Fruttiferi Postali: allo studio la digitalizzazione degli archivi
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Articolo di Anna D'Antuono
19 gennaio 2018 13:07
 
 Riceviamo spesso richieste di assistenza riguardo la ricerca di Buoni Fruttiferi Postali emessi in epoche lontane di cui per diverse vicende si sono perse le tracce. Non rari, ad esempio, sono i casi di anziani genitori che non ricordano più che fine abbiano fatto i titoli sottoscritti magari trent'anni addietro. La ricerca non è affatto agevole, ed uno dei principali motivi è costituito dall'assenza di un registro informatico generale.

L'archivio dei Buoni Fruttiferi Postali è infatti informatizzato solo per quelli emessi a partire dal 1 marzo 2004, mentre tutti quelli emessi nei periodi precedenti restano ancora oggi esclusivamente annotati sui "libroni", vale a dire registri presenti in ciascun ufficio che si usavano in passato.

Poste Italiane S.p.A. non ha mai provveduto a digitalizzare i dati dei vecchi registri di emissione. Ci rendiamo conto dell’abnorme lavoro che ciò comporta, poiché occorre reperire i registri di oltre 14.000 uffici ed andare indietro di ben quarant’anni visto il termine di prescrizione delle serie ordinarie, ma non farlo espone le Poste, e l’emittente Cassa Depositi e Prestiti, a rischi non da poco. Se un registro viene infatti smarrito, magari nel corso di un trasloco di uffici, o viene reso inutilizzabile da un evento accidentale, non si ha modo di verificarne il contenuto e di metterlo a disposizione non soltanto degli interessati ma anche di un giudice. 
Ancora, l’impossibilità di un'esatta verifica rende incompleto anche il trasferimento al Fondo Rapporto Dormienti istituito presso il Ministero dell’Economia dell’importo dei Buoni Postali cartacei emessi dopo il 14 aprile 2001 divenuti dormienti in virtù della Legge 27 ottobre 2008, n. 166. Infine, bisogna tenere conto che la trasformazione in società per azioni della Cassa Depositi e Prestiti avvenuta con l’articolo 5, comma 3, del Decreto Legge 30 settembre 2003, n. 269 convertito, con modificazioni, dalla Legge 24 novembre 2003, n. 326 ha comportato il trasferimento di tutti Buoni Fruttiferi Postali emessi fino al 13 aprile 2001 al Ministero dell’Economia e delle Finanze e la contestuale loro equiparazione a tutti gli effetti ai titoli del Debito Pubblico. Insomma, si sta parlando di veri e propri titoli di Stato.

Stiamo anche parlando di cifre davvero notevoli, miliardi e miliardi di euro, considerando che i Buoni Ordinari non ancora prescritti risalgono al 1978, quando era in vigore la Serie N.

Ci siamo rivolti alla Cassa Depositi e Prestiti, da cui ci hanno confermato di non essere in possesso delle copie dei rendiconti cartacei dei registri di Poste Italiane, e che sono allo studio alcune iniziative riguardo la digitalizzazione dei registri concernenti l’emissione di Buoni Fruttiferi Postali avvenuta fino al 28 febbraio 2004. Al momento dunque, la ricerca dei titoli cartacei emessi antecedentemente all'informatizzazione continua ad aver luogo manualmente e risulta maggiormente efficace laddove il richiedente sia in possesso di un adeguato numero di informazioni concernenti ad esempio la località di sottoscrizione dei titoli, l'ufficio postale di emissione, il periodo di sottoscrizione (anche se non la data esatta), il taglio dei Buoni ed i possibili intestatari. Aggiungiamo che il notevole costo della digitalizzazione dei registri potrebbe anche essere sostenuto non solo da Poste Italiane ma anche dalla Cassa Depositi e Prestiti e dal Ministero dell'Economia e delle Finanze, ripartendo l'onere su ciascuno dei soggetti interessati.
 
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