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AUMENTI TARIFFE TELEFONICHE:
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Comunicato 
24 giugno 1999 0:00
 
QUELLO DEL CANONE DA' PIU' INTROITI E PENALIZZA MAGGIORMENTE GLI UTENTI.
LA BEFFA DIETRO L'ANGOLO, CON TANTO DI BASTONE E CAROTA

Firenze, 24 Giugno 1999. L'Autorita' delle Telecomunicazioni fa sapere che le linee guida per rivedere le tariffe telefoniche sono quelle di aumentare il canone. Nello stesso tempo apprendiamo che Tim e Telecom terranno fede a quanto annunciato il 13 gennaio scorso: le telefonate da rete fissa a mobile fatturate con gli aumenti che poi furono ritirati, verranno rimborsate per la differenza. Non abbiamo migliori notizie di quest'ultimo lancio di un'agenzia, ma ci basta per individuare la strategia del monopolista, e per sottolineare che tutti coloro che a suo tempo avevano telefonato da un posto pubblico, non avranno certamente un rimborso.
Interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito.
E' chiaro che il monopolista Telecom, di concerto con l'Autorita' delle Tlc, sta giocando di bastone e carota: da una parte presenta la faccia pentita (e il pentitismo, si sa, paga sempre, e molto) della marachella che fu scoperta ai primi dell'anno con l'esoso aumento dei collegamenti telefoni fissi/mobili; dall'altra cerca cosi' di far digerire l'aumento del canone che, a differenza di quello sulle tariffe, gli da' introiti sicuri, in quanto e' obbligatorio per tutti e non legato al consumo, i cui introiti, in parte, deve girarli agli altri gestori di telefonia mobile.
E tutto questo in virtu' di alchemici conti che vedrebbero la Telecom/Tim in difficolta' economiche, e, purtroppo, con il concerto delle associazioni della Consulta del ministero dell'Industria che dovrebbe tutelare gli interessi dei consumatori, ma che, invece, si presta ad inutili incontri dove si presta a fungere da immagine e giustificativo di decisioni gia' prese, a solo vantaggio di Stato e azienda monopolista. Dalla Consulta che fa gli interessi di chi dovrebbe essere controllato, non ci aspettavamo di piu'. Ma non ci facciamo prendere in giro e useremo tutti i mezzi possibili per sollevare la questione in sede comunitaria, con un ricorso all'Autorita' europea delle comunicazioni: in Italia si sta consumando la piu' turpe manovra contro la liberalizzazione delle telecomunicazioni, e non lo consentiremo.


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