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Benzina e guerra. Occasione per rivoluzionare il rapporto col Fisco
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Comunicato di François-Marie Arouet
9 marzo 2022 12:48
 
 Secondo i dati del Ministero dello Sviluppo Economico (Mise) il prezzo della benzina al consumo è a 1,953,14 al litro, collocandoci nella fascia alta a livello europeo, e comunque i prezzi dei singoli distributori per tutta Italia, mediamente sono superiori ai 2 euro.
Sono prezzi che, rispetto al costo della vita, non è la prima volta che sono a questi livelli: nel 1980 erano a 2,24, anche se negli ultimi 30 anni siamo sempre stati sotto i 2 euro.

Il contesto economico e politico 2022 (prezzi gas e guerra), ci induce a maggiore preoccupazione: rispetto al 1980 i nostri livelli di vita sono aumentati, e ci abbiamo fatto un’abitudine non “supeflua” ma “qualitativa”, che ci ha consentito di vivere meglio e più a lungo… che continua ad essere obiettivo di qualunque amministrazione. Certo, con la guerra in corso c’è qualcuno che, cercando di imporci i suoi modelli, ci vuole far credere che la nostra qualità sia effimera, consumistica, depravata, penalizzante i più poveri, etc (1)… ma sta di fatto che viviamo meglio, più a lungo e, in un certo senso, anche più felici.

Ovviamente - guerra o non guerra - vorremmo essere più felici, ed è da tempo che rileviamo che i prezzi della benzina sono assurdi in considerazione della sua componente fiscale che, tra accise e Iva, va oltre il 55% (2).

Un problema “complesso” da sempre che forse oggi – contesto drammatico e futuro bigio – ha occasione per essere affrontato come non mai:
Siamo sicuri che una componente fiscale così alta, che rappresenta una buona entrata sicura per il Fisco, se fosse radicalmente ridimensionata, non potrebbe essere incentivo per altri consumi che, alla fine, porterebbero entrate fiscali anche maggiori?
Con l’aggiunta che una simile rivoluzione fiscale avrebbe un potere di “moral suasion” che renderebbe i contribuenti più disponibili verso un Fisco amico e non predatore, così come oggi la quasi totalità dei contribuenti lo considera?

Forse è il caso di prendere in considerazione che “non tutti i mali vengono per nuocere”. La guerra fa schifo ma potrebbe essere occasione per ricostruire un Fisco che potrebbe non continuare ad avere uno dei più alti livelli di evasione in Europa.


1 – l’armamentario di accuse dell’armata Putin, spalleggiata anche dalla chiesa ortodossa russa, è variegato.
2 – dati Mise: 1953,14 al consumo, 872,53 al netto di imposte

 
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