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FIRENZE: CITTA' DELLE BARRIERE A RISCHIO PER TUTTI.
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Comunicato 
26 marzo 1999 0:00
 

L'ENNESIMO INCIDENTE PROVOCATO DAI CORDOLI: CAMPANELLO D'ALLARME, COME LE CATENE CHE IMPEDISCONO I SOCCORSI, CHE L'AMMINISTRAZIONE NON VUOLE SENTIRE.

Firenze, 26 Marzo 1999. Ieri sera, proprio davanti all'ufficio dell'Aduc, in via Cavour a Firenze, c'e' stato l'ennesimo incidente provocato dai cordoli che servono a delimitare corsie preferenziali, in questo caso per biciclette. Incidenti che raramente assurgono alle glorie della cronaca, ma che ci vorrebbe poco perche' lo facciano: la possibilita' che ci scappi il morto e' molto alta, e ieri sera e' stato proprio un caso che non sia successo.
Il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito, cosi' continua: il fatto che l'incidente sia successo proprio davanti al nostro ufficio, fa si' che non rimanga anonimo e che ci aiuti a fare una riflessione in virtu' delle dinamiche che un incidente mette in movimento: l'auto che ha urtato il cordolo e' sbandata ed ha urtato, danneggiandole, tre automobili parcheggiate, una delle quali ha invaso lo stretto marciapiede fino al muro dell'edificio; per fortuna in quel momento non c'era alcun pedone in transito, perche' se la sarebbe vista brutta, con probabili conseguenze anche drammatiche.
Mentre invitiamo i proprietari delle automobili parcheggiate a denunciare il Comune per danni, perche' la presenza del cordolo, vera e propria barriera architettonica, e' stata concausa della dinamica dell'incidente, e causa principale dei danni causati, e' d'obbligo un invito all'amministrazione a non perseverare, perche' da incapace e' gia' prossima al limite della delinquenza.
Ma perche' si devono creare barriere per stimolare al rispetto del codice della strada? Forse in altre citta' -per esempio in tutte quelle dell'Emilia Romagna- le piste ciclabili sono delimitate da barriere e non da semplici indicazioni dipinte sull'asfalto e da cartelli discreti? E forse -sempre in Emilia Romagna- la non presenza dei cordoli e' un invito a non usare la bicicletta? Non ci sembra, perche' in quella regione la bici e' molto piu' usata che non in queste zone. E in Germania, le avete viste le piste ciclabili? Non hanno barriere. Comprendiamo che l'amministrazione ha dovuto far guadagnare soldi a un po' di aziende che spesso vediamo per le strade di Firenze che smontano e rimontano cordoli, ma ora basta! L'amministrazione sta attentando alla sicurezza delle nostre persone fisiche e del nostro patrimonio (le auto in sosta danneggiate).
Tutte le barriere, che si basano su un rapporto di sfiducia verso la maturita' civica dei cittadini, devono essere levate. Alcuni mesi fa, forse ci e' scappato il morto grazie alle catene: diciamo forse perche' il magistrato che avevamo interpellato per verificare se ci fu dolo del Comune quando un ragazzo mori' in una palestra del centro che non fu raggiunta in tempo da un'ambulanza bloccata dalle catene, non ci ha ancora dato un minimo cenno di riscontro. E sono dell'altro giorno le lamentele della polizia che non ha potuto rincorrere un presunto spacciatore di droghe illegali, perche' bloccata dalle catene.
Ma l'assessore in-competente in materia, solo una volta ci ha risposto attraverso la stampa, dicendo che le nostre sono elucubrazioni. Preferiamo perseverare, perche' non ci sentiamo tanto sognatori nel pensare una citta' amica che inviti al rispetto delle regole, piuttosto che quella galera con secondini a singhiozzo e discrezionali rispetto alle
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