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Governo. Inps. Tridico, è tempo di andare. Lettera a Conte e Catalfo
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Comunicato di Primo Mastrantoni
23 settembre 2020 13:31
 
  Non ce l'abbiamo con il presidente dell'Inps, Pasquale Tridico, ma con quello che fa e... quindi, chiediamo che Tridico si dimetta o lo dimettano.

Vediamo di seguire gli eventi.
1. Dicembre 2019. Tridico dichiara: con il Reddito di cittadinanza il tasso di povertà è diminuito del 60 per cento.
La notizia fu ripresa da ministri ed esponenti politici del M5S. Nella conferenza stampa di fine 2019, il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, si disse orgoglioso del risultato.
La notizia non era e non è vera.
Basterebbe guardare le statistiche sulla povertà dell'Istat.

2. Settembre 2020. In contrasto con il suo predecessore, Tito Boeri, che affermava "la metà dei percettori del Reddito di cittadinanza sono evasori", Tridico, ha definito tale dichiarazioni "castronerie", e  ha specificato che "In Italia abbiamo una stima di 3 milioni di evasori e il nero pesa circa 120 miliardi. Se la metà dei beneficiari del Reddito di cittadinanza, che sono un milione e mezzo, frodassero tutti il fisco, vuol dire che aiuteremmo persone con ricchezze fino a 60 miliardi di euro."
Strano ragionamento perché non risulta che la metà degli evasori percepisca il RdC.
Nel giugno scorso è stato pubblicato uno studio dell'Inps su "Modello di micro simulazione Tax Benefit e valutazione RdC", dal quale si evince che il RdC attenua la spinta a cercare lavoro, aumenta molto l'evasione e il sommerso, incentiva false residenze e separazioni ma, soprattutto, conferma che la metà dei percettori del RdC non è povero.

Non ci rimane che chiedere le dimissioni di Tridico da presidente dell'Inps.
Può dimettersi, oppure, possiamo rivolgere la richiesta al presidente Conte e alla ministra del Lavoro, Nunzia Catalfo.
I risultati delle recenti elezioni dovrebbero essere un monito: è finito il tempo della propaganda.
 
 
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