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LIBERALIZZAZIONE VENDITE GIORNALI
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Comunicato 
1 aprile 1999 0:00
 

LA LEGGE APPROVATA DAL SENATO NON VA IN QUESTA DIREZIONE ED E' UN SEGNALE DI ULTERIORI CONTROLLI SULLA LIBERTA' DI STAMPA

Firenze, 1 Aprile 1999. Il Senato ha approvato la legge sperimentale sulla distribuzione dei giornali: per 18 mesi si potranno acquistare quotidiani e periodici in tabaccai e benzinai di almeno 1500 mq, negozi di almeno 700 mq e librerie al di sopra di 120 mq.. Trimestralmente, una commissione composta da Governo e associazioni di rivenditori e distributori, verifichera' se l'esperimento funziona.
Interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito.
Una legge che abbiamo piu' volte evidenziato come inutile e pessima e che oggi, dopo l'approvazione, diventa anche pericolosa. Non e' una liberalizzazione, perche' sfidiamo chiunque a trovare tabaccai oltre i 1500 mq, e perche' non si capisce se, volendo favorire la diffusione dell'informazione, cio' non possa avvenire in ogni luogo, anche nei negozi di piccole dimensioni. Evidentemente lo scopo della legge non e' la diffusione dell'informazione e la facilitazione della distribuzione per un consumo piu' diffuso e facile, ma e' quello di fare un regalo alla grande distribuzione, aiutando -di fatto- il piccolo commercio a disintegrarsi ancor di piu', perche' gli si impedisce di essere attrattivo verso i consumatori.
Inoltre la commissione che verifica e' composta dagli stessi che vendono e producono: soggetti che hanno come interesse primario quello economico della loro categoria, e non quello di verificare l'utilita' del servizio prestato; e' la solita logica del controllore che controlla se' stesso e che, quindi, risponde a logiche diverse rispetto a quelle per cui e' stato istituito.
E, per finire in bellezza, questa legge ha le premesse di cosa il nostro legislatore intende per liberta' di stampa, perche' escludendo da questo esperimento le pubblicazioni pornografiche, ci fa sapere quella che e' la sua morale e, soprattutto, ce la impone, stabilendo inoltre che gli unici abilitati a riconoscere un acquirente di almeno 18 anni -necessari per l'acquisto di queste pubblicazioni- sono gli edicolanti.
Queste, a nostro avviso, sono le premesse per meglio ingabbiare quel poco di liberta' di
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