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LIBERTA' DI COMMERCIO
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Comunicato 
22 gennaio 1998 0:00
 

COMUNICATO STAMPA DELL'ADUC

LIBERALIZZAZIONE DEL COMMERCIO. QUANDO LE LEGGI CAMBIANO E SI APRONO NUOVE PROSPETTIVE, IL CONSUMATORE PAGA MA I COMMERCIANTI NO.
L'ASSURDITA' DELLA RICHIESTA DI INDENNIZZO PER LA LICENZA AZZERATA.

Firenze, 22 gennaio 1998. Continuiamo a non essere convinti della spinta innovatrice per il consumatore delle proposte governative sul commercio. E ci arrivano sempre piu' conferme. Mentre alcune parti della proposta sono gia' oggetto di trattativa in senso anti-liberalizzatore, si fanno avanti ipotesi aberranti -dal punto di vista del diritto e della legge- per far si' che i commercianti non si arrabino piu' di tanto per non veder riconosciuto il loro "diritto" ad acquistare "a nero" una licenza.
E' il presidente nazionale dell'Aduc, Vincenzo Donvito ad intervenire.
Succede sempre cosi' quando c'e' di mezzo il consumatore e l'utente: quest'ultimo viene considerato solo come soggetto passivo, pagatore e senza voce in capitolo, strumento di chi -come i commercianti- affermano il valore economico dell'illegalita'.
E' in questa logica si inserisce la richiesta di indennizzo per il valore azzerato della licenza. E per farlo qualcuno (Amedeo Nigra su "Il Giornale") richiama anche la Corte Costituzionale che, in due sentenze del 1966 e del 1968, ha affermato che la legge che azzera un elemento patrimoniale di un dato cittadino, e', ad ogni effetto, un provvedimento di natura espropriativa. Non solo, ma si arriva anche all'art.42 della Costituzione -diritto alla proprieta'- che sarebbe violato dal fatto che i commercianti, non potendo guadagnare non potrebbero acquistare beni di proprieta'. Sono i casi -questi- in cui, per difendere l'indifendibile, si da' fondo alle armi e alle connessioni piu' incredibili tra pensiero giuridico, costituzionale e non.
Ma noi voliamo molto piu' bassi e, rispettando leggi e senso logico e civico, facciamo un ragionamento semplice: l'acquisto della licenza/avviamento e' un'operazione che avviene "in nero", dove lo Stato viene truffato perche' non si considera la sua esistenza, che, invece, viene considerata quando si chiede un indennizzo per l'azzeramento del valore della licenza/avviamento. Per quale motivo cio' sarebbe giusto e, soprattutto, legale? Qualche temerario potrebbe rispondere che nel Paese delle rottamazioni e dei condoni periodici e puntuali che premiano chi ha violato la legge, si dovrebbe anche indennizzare i commercianti.
E noi aggiungiamo: tanto a pagare e' sempre lo stesso, il cittadino utente e consumatore che, in quanto tale, non e' portatore di diritti, ma solo oggetto di vessazioni dei soliti piu' furbi.
Se questo e' l'indirizzo che sta prendendo la proposta cosiddetta liberalizzatrice del Governo, ci si consenta quest'ultima riflessione. Il Governo sta cercando il metodo per attirarsi la benevolenza di chi -il commerciante- sarebbe comunque condannato ad un drastico ridimensionamento anche se le leggi rimanessero le stesse di ora. E lo fa con i soldi dei consumatori. In quanto a liberta' di commercio, uguaglianza dei cittadini davanti alle leggi e vantaggi per i consumatori, lasciamo perdere: altrimenti non si capisce perche' dovrebbero esistere commercianti di serie A (fino a 300 mq) e quelli di
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