Salgono i prezzi dei carburanti, spinti dai recenti rialzi delle quotazioni del greggio. Secondo i dati del Mise (settimana 3/9 maggio), la verde e' in media a 1,588 euro al litro e il diesel a 1,447. In entrambi i casi è il massimo da oltre un anno, per la benzina da gennaio 2020 e per il gasolio da febbraio dello scorso anno.
E’ questo il costo del processo di riapertura dopo la pandemia? Dati i ristori a chi ha avuto la fortuna di averli o riceverli, visto che il maggiore componente del costo del carburante è quello fiscale,
lo Stato sta mettendo in atto un processo di riappropriazione di quanto elargito? Certo, non dipende dallo Stato ma dalle quotazioni del greggio…. Ma, a parte che per le attuali quotazioni del greggio prima di arrivare sul prodotto finito che viene distribuito, ci sarebbe bisogno di tempo, è bene ricordare che la componente fiscale del prezzo al dettaglio è ben oltre il 60%. Percentuale che comprende anche l’Iva al 22%, un’imposta su un prezzo che è composto da altre ritenute fiscali (quindi tassa sulla tassa).
Stiamo forse scontando un errore di fondo di tutta la politica di aiuti economici alla pandemia: soldi a pioggia alle varie categorie, premi (lotterie varie) per incrementare i consumi e un’ipotetica migliore lotta all’evasione fiscale, e rinvii per diverse tasse... piuttosto che una generalizzata riduzione fiscale su servizi e consumi.
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