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TASSA SUL PANORAMA
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Comunicato 
15 maggio 2001 0:00
 


IL GIUDICE DI PACE ANNULLA LE CARTELLE ESATTORIALI DEL COMUNE DI FIRENZE.
PRIMA VITTORIA CONTRO L'ARROGANZA DELL'AMMINISTRAZIONE

Firenze, 15 maggio 2001. Lunedi' 14 maggio si e' tenuta la prima udienza, tra le tante gia' richieste, presso il giudice di pace di Firenze contro le cartelle esattoriali emesse dal Comune di Firenze per il pagamento della cosiddetta tassa sul panorama. E il ricorso e' stato vinto.
Il giudice di pace dr. La Mela, ha accolto il ricorso di una cittadina che aveva impugnato due cartelle esattoriali inviatele dalla cassa di Risparmio di Firenze, quale ente incaricato della riscossione della "indennita' risarcitoria": la somma richiesta era maggiore di quella dovuta, perche' nel dicembre scorso il Comune, dopo molte contestazioni e un lungo dibattito anche in Consiglio comunale, aveva deciso di ridurre gli importi. Ma la Cassa di Risparmio di Firenze, ignorando la decisione, aveva proceduto alla notifica della richiesta secondo i vecchi importi …. quando si dice che "la mano destra fa cio' che la mano sinistra non sa" ….
Il giudice di pace le ha ora ritenute illegittime, e il Comune dovra' inviarle nuovamente con gli importi corretti, mentre lo stesso Comune aveva chiesto ai cittadini di pagare, perche' poi -senza interessi- avrebbe rimborsato la differenza.
La signora fiorentina e' stata assistita dalla studio legale dell'Aduc, nelle persone degli avvocati Anna Maria Fasulo, Massimo Morettoni e Claudia Moretti, che ha impegnato buon parte delle sue energie legali per l'importanza determinante di questa fase in questa vicenda.
Infatti -dice il presidente dell'associazione, Vincenzo Donvito- e' da diversi anni che aspettavamo questo momento, pur con le novita' che si sono nel frattempo inserite nella vicenda (sentenze del Tar e del Consiglio di Stato, oltre ad altre sentenze sempre del Tar di cui siamo ancora in attesa).
E' bene ricordare che la "tassa sul panorama" (o indennita' risarcitoria) e' una richiesta di oblazione a chi aveva gia' ottenuto un condono edilizio o aveva la pratica in corso, rispetto ad una legge del 1939 ripescata dal ministero dei Beni Culturali (all'epoca Walter Veltroni) per succhiare soldi ai contribuenti che, invece, ritenevano di aver gia' assolto al loro dovere di contribuenti. Una legge che tra l'altro risulta essere stata superata da altre successive (come ha ben evidenziato il Difensore Civico della Toscana), passando le specifiche competenze dal Comune alla Regione. Ma tutto questo non e' bastato al Comune di Firenze e agli altri Comuni che in Italia si sono accodati alla vicenda: in modo arrogante l'amministrazione e' andati avanti come un carro armato, ed oggi ha avuto il primo stop alla sua sconsiderata corsa, nel modo peggiore per lei, cioe' di fronte al palese non-rispetto delle procedure e alla trasparenza delle stesse.
Il ricorso nel merito valeva e vale se fatto al Tribunale Amministrativo Regionale, ma ogni cittadino avrebbe dovuto spendere quantomeno un paio di milioni di lire, ed essendo gli importi medi richiesti di 1.400.000 lire, va da se' che chiunque si sarebbe scoraggiato. Per questo l'Aduc deposito' al Tar della Toscana alcuni ricorsi "pilota", ed aveva consigliato ai cittadini di aspettare le ingiunzioni di pagamento e poi fare ricorso allo specifico giudice, perche' bloccasse le richieste in attesa della pronuncia del Tar. Cosi' in molti hanno fatto e, pur con le novita' che si sono inframmezzate nella vicenda (tra cui l'auto-diminuzione dell'oblazione fatta dall'amministrazione per dare un contentino ai mugugni interni alla sua stessa maggioranza di governo), la sentenza di oggi arriva dopo che, in attesa di altre udienze, sono gia' diversi i giudici che hanno bloccato l'esecutivita' della riscossione.
E' un primo "blocco tecnico" all'arroganza del Comune, su cui imbastire le procedure per arrivare, sempre in attesa delle sentenze del Tar, alla rinuncia da parte del Comune di questa assurda tassa del 1939.
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