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TESSERE SCONTO FASULLE? SONO ARRIVATE ANCHE IN TOSCANA. OCCHIO!!!
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Comunicato 
10 novembre 2005 0:00
 

Firenze, 10 Novembre 2005. Sono arrivati anche in Toscana i venditori di tessere sconto che, invece, obbligano a spendere migliaia di euro per prodotti che non si possono scegliere. Una tecnica di vendita che e' stata utilizzata in modo massiccio gia' in altre regioni con conseguenze pesanti per i consumatori. Ci sono gia' giunte le prime segnalazioni dalla provincia di Firenze. E' prevedibile che prossimamente siano coinvolte altre province.
Come funziona. Un venditore ottiene un appuntamento a casa del consumatore. In questo primo incontro l'agente promette che grazie a una tessera il cliente si garantira' un sconto del 30% per acquisti in un centro commerciale che sta per essere aperto nella zona. A parole, nessun costo e solo l'impegno ad effettuare almeno un acquisto, con una specifica: lo sconto sara' applicato su un importo massimo di 2.490 euro. I prodotti in teoria disponibili sono biancheria per la casa, coperte, lenzuola, ecc.
Quello che, invece, viene fatto firmare e' un complicato e ambiguo contratto.
Prima di andare via viene preannunciato che dopo qualche settimana, passera' un nuovo agente che consegnera' la tessera.
A questo secondo incontro, la musica cambia. Dai toni rassicuranti si passa alle minacce. Se non si acquista per 2.490 euro si sara' citati in giudizio e altre frasi "terroristiche" analoghe. E in piu' viene scaricata della merce a casa del cliente. Merce mai scelta, ma imposta.
Come difendersi. Il decreto legislativo 206/2005 permette il diritto di recesso (art.64), senza penale entro 10 giorni, che decorrono dal momento della prima firma, oppure dal momento della consegna della merce. Tale diritto e' riservato solo per gli acquisti senza partita Iva, per i contratti sottoscritti al di fuori dei locali commerciali del venditore (non solo in casa del cliente, ma anche vendite in alberghi o sugli autobus).
Ovviamente, a fronte di proposte ambigue e non chiare e' meglio non firmare. In casi di necessita', invece, ecco il modulo di recesso
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Il decreto legislativo 206/2005 (codice del consumo)
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Domenico Murrone, consulente Aduc
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