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I DIRITTI DEI CONSUMATORI IN PRIMA FILA
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Editoriale 
1 giugno 2001 0:00
 
Avevamo invitato chi ci segue ad andare a votare per le recenti elezioni politiche, scegliendo chi volevano, ma scegliendo, perche' le cose fatte, come quelle non fatte, si possono recriminare contro o pro qualcuno solo se in qualche modo si e' partecipato al gioco.
Ed oggi abbiamo una maggioranza, che sembra poter esprimere la volonta' della maggiorparte degli italiani, che ci fa sperare di non dover assistere ai continui e repentini cambi di schieramento. Non tanto perche' vogliamo dire la nostra sulla coerenza e la rettitudine degli eletti verso chi li ha votati, ma perche' la stabilita' di una maggioranza -e di conseguenza di un Governo- ci consente di avere un interlocutore, con tempi e modi con cui confrontarsi che non debbano costantemente cozzare con le priorita' di sopravvivenza dello stesso Governo: progetti, impegni, interlocuzioni, perche' vadano in porto, e' piu' semplice quando l'interlocutore e' stabile.
In questi ultimi anni, purtroppo abbiamo sempre dovuto ricominciare da capo, per cui la nostra funzione si e' spesso limitata a porre i problemi, a consigliare e a contestare, ma vorremmo andare oltre.
Crediamo di essere un punto di riferimento per quei consumatori che, capendo cosa siamo in grado di dar loro, si sono rivolti a noi e, in qualche modo, hanno fatto tesoro dei nostri consigli. Ma non ci basta: quello che apprendiamo dai piccoli e grandi drammi quotidiani a cui cerchiamo di dare una risposta, avremmo la pretesa di trasformarlo in diritto, perche' ognuno non debba costantemente far riferimento ad associazioni come la nostra per farsi valere nella sua dignita' civica ed economica.
Quindi continuiamo e, in un certo senso, ripartiamo da capo. Con l'ottimismo della volonta' che ci caratterizza.
Sul nuovo Governo, quando ci sara', non ci interessera' esprimere giudizi pro o contro il suo complesso, ma, cercando di ottenere spazi perche' ognuno viva e si senta di vivere meglio la sua quotidianita', valuteremo caso per caso, grazie alle risposte che dara' alle istanze di liberta' e razionalita' economica che abitualmente avanziamo interpretando le esigenze dei consumatori.
Su un aspetto, pero' saremo implacabili: che ogni cosa abbia un nome e un significato, e non sia solo apparenza e, sostanzialmente, presa in giro per non dare risposte a determinate esigenze. Siamo stufi del dire e non-dire, del fare e non-fare, e saremo come sempre in prima fila nel denunciarlo.
(Vincenzo Donvito)

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