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Fai da te finanziario: le torte e la finanza
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Editoriale di Alessandro Pedone
16 gennaio 2008 0:00
 
L'ultimo editoriale (http://investire.aduc.it/php/mostra.php?id=205527) sul "fai da te finanziario" ha colpito l'attenzione di molti lettori ed ha prodotto diversi suggerimenti molti dei quali, tempo e risorse permettendo, cercheremo di applicare. 
Chi vuole, continui a scrivere suggerimenti sui temi che vorrebbe veder trattato in questo sito. 

Altri suggerimenti, purtroppo, non sono applicabili. Ci suggerisce, ad esempio, un gentile lettore di nome Pietro di pubblicare 
una sorta di "consiglio mensile" da inviare assieme al notiziario con un diagramma a spicchi di torta con le percentuali da dedicare a strumenti finanziari diversi (senza dare consigli precisi sullo strumento e codici isin ma solo "azioni estere" BTP etf settore etf europa, etc ): le percentuali cambierebbero ogni mese ed il suggerimento sarebbe utilissimo e confrontabile con le proposte di operatori finanziari di pochi scrupoli. La percentuale di azionario potrebbe essere ad esempio un 15 o 20 % fisso ma potrebbe variare in piu' o in meno ogni 6 mesi in base agli accadimenti ampliando o accorciando lo spazio dedicato al reddito fisso.
Altra cosa fornire indicazioni sulle blu chips che compongono il principale indice della borsa italiana o almeno dare consigli a chi in momenti come questi possiede titoli in continuo calo: uno per tutti Fiat. Credo nel panorama italiano siate tra i pochissimi credibili e degni di fiducia: date anche - se potete - suggerimenti positivi piu' precisi. 
Ho dato il mio piccolo contributo volontario all'Aduc grazie per cio' che fate e per cio' che scrivete sempre con grande chiarezza, spero possiate continuare sempre cosi. 


Ci spiace per il gentilissimo sig. Pietro (che ringraziamo per i suggerimenti e per il contributo), ma non daremo mai indicazioni ne' su quanto azionario mettere in portafoglio ne' –tantomeno- sui singoli titoli azionari. 
Investire in singoli titoli azionari e' un'attivita' molto complessa e rischiosa. Noi non incentiveremo mai gli investitori non esperti ad utilizzare i singoli titoli azionari, in tutti i nostri scritti (ed anche nelle risposte alle domande frequenti (href=http://investire.aduc.it/php/mostra.php?id=65866/#d8>http://investire.aduc.it/php/mostra.php?id=65866/#d8) abbiamo sempre sconsigliato questo tipo di attivita' . 
Quanto alla quota di azionario da mettere in portafoglio, si tratta di un tipo di informazione che non puo' prescindere da un'attenta analisi individuale nonche' dalle definizione di una politica d'investimento condivisa. Non ha senso dire: questo mese aumentiamo o diminuiamo la componente azionaria. Per alcuni portafogli puo' aver senso aumentarla e per altri diminuirla: dipende da tante variabili: il profilo d'investitore, il portafoglio attuale, la politica d'investimento che si condivide, ecc. ecc. 
La lettera del sig. Pietro, pero' ci da' lo spunto per parlare delle capacita' di previsione degli esperti. 
Il "non detto" che traspare dalla lettera del gentile sig. Pietro, e' la fiducia nel fatto che ci sia qualcuno "onesto e capace" in grado di conoscere come andranno in futuro i titoli. 
Fino a quando gli investitori continueranno a pensare che i cosi' detti esperti siano in grado di dare indicazioni utili sui singoli titoli azionari, continueranno a prendere forti delusioni. 
Noi crediamo che sia sostanzialmente impossibile fare previsioni sulla direzione futura dei mercati finanziari. 
Come andranno le Fiat (o qualsiasi altro titolo) in futuro, semplicemente non lo sappiamo. I giornali finanziari sono pieni di previsioni e di "torte" realizzate sulla base di questa o di quella previsione. 
Ai lettori si racconta che i cosi' detti "esperti" sanno prevedere quale titolo salira' e quale no, mentre i cosi' detti "esperti" sanno benissimo che sostanzialmente le variazioni dei prezzi dei mercati finanziari sono imprevedibili. 
Si puo' tentare di impostare varie strategie sulla base di un determinato approccio ai mercati finanziari (si puo' essere, ad esempio, fondamentalisti, analisti tecnici, quantitativi, sistematici, discrezionali con le mille combinazioni possibili), ma non si puo' dare una indicazione specifica se non all'interno di una determinata politica d'investimento. 
Il nostro personale approccio alla costruzione dei portafogli finanziari e' quello di costruirliprescindendo dalle previsioni circa l'andamento dei singoli titoli. 
Il discorso sarebbe lungo e forse -se interessera' i lettori- avremo modo di illustrarlo meglio nei prossimi articoli, ma il consiglio che vogliamo ribadire e' di non fare le proprie scelte finanziarie sulla base delle previsioni sull'andamento futuro dei mercati pubblicate sui giornali o sui siti Internet! 
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