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Inflazione diffusa. Perché peggiorerà
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Editoriale di Vincenzo Donvito Maxia
5 agosto 2022 12:50
 
La nota mensile dell’Istat sull’andamento dell’economia italiana fotografa quanto accaduto nel momento in cui il Parlamento ha deciso che, per il bene di tutti, era meglio mandare a casa il governo di Mario Draghi (1): segnali di decelerazione dell’attività economica ed elevata e diffusa inflazione, in Italia come in Europa e nel Pianeta.
In corso due tra le maggiori novità di questo inizio millennio - pandemia e guerra in casa - ci viene ricordato che certezza, felicità e bellezza sono conquista continua e non situazioni statiche, sebben raggiunte con fatica. Novità che ne stimolano altre che notiamo solo quando sono negative (2); e irreversibili quando sono economia: ad un aumento di prezzi non seguono MAI periodi in cui diminuiscono, e ci sentiamo appagati quando i prezzi sono stabili (3).
Non aspettiamoci di tornare indietro. Il prezzo del caffè (4) – oggi mediamente a 1,10 – non diminuirà mai. Lo stesso vale per l’energia (5), per il cibo, etc.

Un dato preoccupante, tipico della malattia dell’economia italiana, è che all’aumento dei prezzi non corrisponde un aumento dei salari. E che sia un problema italiano, è dimostrato dal fatto che tutti gli altri Paesi Ue hanno aumenti salariali, mentre l’Italia ha un calo. La nostra malattia si chiama in diversi modi, a partire da giustizia e concorrenza che non funzionano, fino al permanente dilagare dell’evasione e frode fiscale.

Detto questo abbiamo più chiaro perché e come abbiamo prezzi alle stelle ovunque, nonostante i richiami e gli inviti ad essere e sentirci comunità e a non rincorrere egoismo e corporativismo (6). E dobbiamo prepararci al peggio. Lo dicono i “freddi” numeri dell’Istat, che valgono meglio di qualunque discorso politico, soprattutto le “girandole” che son state attivate per la campagna elettorale.


1 - ricordiamocelo quando il 25 settembre andremo a votare, valutando campagna elettorale, ma soprattutto chi - e la sua storia - ci propone cose realizzabili e non specchietti per le allodole… che saremmo noi consumatori ed elettori.
2 - un esempio non economico: qualcuno prevedeva che il diritto all’aborto sarebbe tornato violentemente sullo scenario nazionale (la quasi totale non applicazione in Italia) ed internazionale (vicende Usa)?
3 - sentimento che è indotto e derivato dal fatto che in un’economia di mercato si dice che si sta bene quando i prezzi sono sempre in aumento… e l’inflazione vicino allo zero o negativa, desta allarmi.
4 – calmiere inflazionistico per eccellenza, tenuto sempre artatamente basso per dare l’impressione che i prezzi crescano meno rispetto a quanto realmente accade.
5 – i cui prezzi ora sono meno alti della realtà perché lo Stato foraggia coi nostri soldi di contribuenti.
6 – qui il fenomeno del turismo
 
 
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