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Perche' tante persone intelligenti perdono soldi?
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Editoriale di Alessandro Pedone
12 dicembre 2007 0:00
 
Dal mio osservatorio privilegiato di associazione di consumatori e nella mia esperienza professionale, che ormai ha piu' di un lustro, come consulente finanziario indipendente, ho avuto modo di vedere centinaia di casi di persone molto brillanti sperperare una parte dei loro risparmi (talvolta oltre la meta').
Ho potuto verificare che la principale ragione di questo sperpero non ha niente a che vedere con l'andamento dei mercati finanziari.
Infatti, l'andamento dei mercati finanziari, ai quali si attribuisce tanta importanza, costituisce sempre una scusa alla quale ci si attacca per tentare di giustificare determinati risultati, mai la vera ragione per la quale si sono persi i soldi.
Fondamentalmente, le ragioni per le quali tante persone perdono soldi si possono riassumere in tre gruppi. Vediamoli.

1. Errori in fase di scelta.
Sappiamo che il mondo degli investimenti finanziari e' caratterizzato dalla cosi' detta "asimmetria informativa". In altre parole chi sceglie gli strumenti finanziari dispone di conoscenze infinitamente inferiori rispetto a coloro che producono e distribuiscono i prodotti della cosi' detta industria del risparmio gestito.
Accade spessissimo, quindi, che i risparmiatori scelgano gli strumenti nei quali investire senza avere una chiara idea di quello che potra' accadere nelle varie situazioni di mercato.
Quando accadono gli eventi che loro non avevano previsto (perche' il venditore si e' guardato bene dall'indicarli, altrimenti non avrebbero mai investito) allora scatta un riflesso psicologico che li porta a fuggire da quell'investimento.
E' un dato di fatto, inoltre, che il 90% dei prodotti della cosi' detta industria del risparmio gestito non ha alcuna ragione di esistere perche' l'unico servizio che realmente offrono, la diversificazione, puo' essere agevolmente acquistato ad un decimo del costo di questi prodotti.
Sfruttando l'asimmetria informativa a cui abbiamo accennato, l'industria del risparmio gestito sforna centinaia di prodotti basati, essenzialmente, sull'induzione di errori mentali negli investitori. Quando l'investitore si rende conto, grazie ad un andamento negativo dei mercati, che i presupposti per i quali aveva investito in quel prodotto non sono veri, allora scatta la fuga dal prodotto. Di solito, pero', alla fuga dal prodotto (cosa positiva) si associa la fuga dal mercato nel quale il prodotto investiva (cosa negativa) e questo avviene sempre nel periodo peggiore. I soldi "buttati" a causa del prodotto, ormai non si recuperano piu', ma i soldi buttati a causa del momentaneo andamento dei mercati, costituiscono un ulteriore sperpero di denaro non necessario.
Secondo la mia esperienza, questo meccanismo (con le sue mille sfaccettature) e' alla base almeno dell'80% dello sperpero di risparmi degli investitori.

2. Strategia: assente o sbagliata.
Una volta eliminato/attenuato il problema precedente, rimangono tutti i problemi di carattere psicologico legati agli investimenti finanziari. Le teorie finanziarie classiche sostengono che i soggetti che operano nei mercati finanziari sono razionali e compiono scelte finalizzate a ricavare la massima utilita' possibile dai loro investimenti.
L'evidenza empirica, invece, dimostra che le scelte finanziarie sono legate a tutta una serie di errori cognitivi e schemi mentali che inducono sempre a fare una scelta sub-ottimale. La finanza comportamentale ha studiato a lungo questi fenomeni arrivando a definirli con molta precisione e ad accertarne ormai inconfutabilmente l'esistenza.
Il solo modo per attenuare l'impatto di questi fenomeni e' definire una corretta strategia d'investimento la quale sia, oltre che corretta sul piano razionale, anche sostenibile sul piano psicologico.
Investire senza alcuna strategia porta il risparmiatore ad essere in balia dei propri errori mentali ed a compiere, inesorabilmente, sempre la scelta sub-ottimale.
Le teorie finanziarie classiche (legate ai concetti della cosi' detta Moderna Teoria di Portafoglio) portano sovente ad impostare delle strategie che non sono psicologicamente sopportabili. Si pensi, ad esempio al concetto di "orizzonte temporale", tanto caro ai venditori di prodotti di risparmio gestito.
Quanti sono i risparmiatori che sono realmente in grado di valutare i risultati del loro portafoglio finanziario nel corretto orizzonte temporale? Secondo la mia esperienza, ci sono, ma sono una minoranza.
Insistere sul concetto di orizzonte temporale, quando non e' realmente compreso e condiviso dall'investitore, induce a creare strategie d'investimento non errate sul piano tecnico, ma insostenibili sul piano psicologico.
Quando si uniscono i problemi legati al punto 1, con l'assenza di strategia (o l'impostazione di una strategia non sopportabile psicologicamente) il disastro e' garantito.

3. Eventi imprevedibili (nella vita dell'investitore)
Ai punti precedenti si possono trovare soluzioni, capita, pero', che nella vita degli investitori accadano degli eventi imprevisti (la perdita del posto di lavoro, problemi di salute, un lutto imprevisto, ecc.). Questi sono gli unici eventi per i quali e' possibile perdere soldi senza commettere alcun errore. In tutti gli altri casi, la ragione per la quale si perdono soldi negli investimenti finanziari non e' mai legata all'andamento dei mercati finanziari, ma ad errori degli investitori. Nella maggior parte dei casi si tratta di errori indotti.

Soluzioni Una buona regola per evitare di cadere nei molti errori che abbiamo sintetizzato nel punto 1 e' di rifiutare qualunque proposta provenga da un soggetto che ha interesse a vendere prodotti finanziari.
Sebbene esista una remota possibilita' che la proposta che viene sottoposta sia valida, il fatto stesso di aderire ad una proposta che non e' frutto di una specifica analisi dell'investitore, crea i presupposti affinche' quell'investimento non sia vissuto in maniera del tutto consapevole.
In altre parole, e' necessario che l'investitore scelga direttamente gli strumenti nei quali investire invece di essere scelto dai troppi soggetti appartenenti all'esercito dei venditori di prodotti finanziari.
La maggior parte degli investitori non si sente sufficientemente preparato per fare scelte di questo tipo. Ha sempre il sospetto di perdere opportunita'.
Si tratta, credetemi, di un sospetto sbagliato. Nella maggioranza dei casi , e' molto meglio perdere ipotetiche opportunita' piuttosto che trovare fregature molto piu' reali e concrete. In altre parole, molto meglio usare strumenti estremamente semplici (come i titoli di stato o i buoni postali fruttiferi), piuttosto che lanciarsi in prodotti ipoteticamente piu' vantaggiosi ma che si trasformano, nella grande maggioranza dei casi, in boomerang.
Per utilizzare strumenti finanziari diversi da quelli piu' semplici, e' indispensabile avere in proprio le conoscenze di base necessarie. Non bisogna essere necessariamente squali della finanza, basta avere la pazienza di studiarsi alcuni elementi di base per poter fare scelte consapevoli.
Se non si ha la possibile di crearsi queste conoscenze, bisogna avere l'umilta' di non investire in strumenti piu' complessi.


PS
Per chi volesse approfondire "dal vivo" questo argomento, Sabato prossimo, 15 Dicembre 2007, a Prato, in Piazza Macelli, 4 dalle ore 9:30 alle ore 16 si terra' la prima giornata dei Risparmiatori. Alle 12 ci sara' un mio intervento nel quale approfondiro' i concetti appena delinearti in questo editoriale.
La partecipazione e' gratuita, ma occorre iscriversi per partecipare. (e-mail clicca qui tel. 0574/183-6741 )
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