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Omicidi, coltelli e pistole. Dove stiamo andando?
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4 maggio 2025 15:22
 

Treviso, Parma, Bergamo, Torino, Milano…. le ruote su cui sono usciti numeri vincenti del Lotto? No. Sono alcune città dove in questo fine settimana sono stati commessi delitti con la cosiddetta “arma bianca”, che vengono dopo alcune settimane in cui le cronache hanno fatto sapere di altrettanti omicidi commessi con armi da fuoco (Monreale/Palermo il più clamoroso). 

I dati del ministero dell’Interno ci dicono che nel 2024 gli omicidi sono stati 319 (in leggero calo rispetto al 2023): 49% per futili motivi, 5% motivi passionali (femminicidi e dintorni), 3% pietatis causa (eutanasia e simili), 12% non determinato e 31% altri motivi.
Potremmo aggiungere anche i morti negli incidenti stradali che spesso hanno a che fare con gli omicidi ma - dinamiche diverse - ci basti sapere e metterli da parte per alte valutazioni, che si tratta di 8-9 morti al giorno.

I fine settimana per i nostri omicidi sono in genere i momenti più cruciali, e colpisce che gli assassini o i presunti tali sono giovani (meno giovani, in parte, quando si tratta di femminicidi). Questi ultimi fanno mediamente e mediaticamente più clamore, ma sono “solo” il 5%, mentre quasi il 50% sono ragazzi che si ammazzano fra di loro per rivalità (sportive e non solo), bullismo, etc.
Negli ultimi tempi, inoltre, sono comparse (nostra impressione dalle cronache mediatiche) più frequentemente armi da fuoco.

Per capire il contesto in cui ci muoviamo, l’Italia è il Paese che fino al 1981 contemplava il reato di delitto d’onore, con pene più lievi rispetto agli altri omicidi. Sono passati poco più di 40 anni, troppo poco perché - per quanto le leggi possano foraggiare anche le culture - si possa ritenere che sia consolidato che ammazzare per il cosiddetto onore, sia la stessa cosa che ammazzare “genericamente”. Considerazione che trova conferma nel fatto che il 52% (futili motivi + quelli passionali) sono quelli che provocano gli omicidi.

Cosa è stato fatto in merito? Nulla. Ma anche peggio del nulla, visto che decisioni e proposte sono impostate su propaganda dei proponenti e inasprimento delle pene. Meccanismi che, al di là della presunta soddisfazione di chi si sente appagato perché la forca è con corda di maggiore qualità (inasprimento delle pene), o perché esiste un qualche santo di riferimento che per il solo fatto che parla irradia certezze e fiducia (propaganda), non portano alla  diminuzione del fenomeno.
Caso tipico: l’omicidio stradale. Altro caso che sarà tipicamente identico se e quando la legge verrà approvata: il reato di femminicidio. Ultimo caso di legge da poco approvata: il decreto sicurezza.

Abbiamo quindi ancora molta strada da fare, dovendo anche reindirizzare legislatori, informatori ed educatori in modo diverso da logiche e leggi che al momento danno risultati opposti. Il tempo aiuta, ma crediamo sarebbe più che necessario contribuire a questa accelerazione con cultura, libertà, responsabilità, esempi, opportunità, certezze, scuola, lavoro, fiducia nelle istituzioni, sì che - visto il trend - quando i genitori sanno che i figli vanno fuori il sabato sera o allo stadio, non debbano passare i momenti più brutti della loro vita.
E non è questione di colore politico, di destra o sinistra. Ma senso di responsabilità e amore verso la società.


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