La COP16 di Roma si è chiusa con l'approvazione dei documenti su finanziamenti e monitoraggio, e la definizione della roadmap che arriva fino al 2030. Un risultato migliorabile, ma che non era affatto scontato, una conquista fragile su cui bisogna lavorare. La COP, dal 25 al 27 febbraio alla sede FAO, ha ripreso le negoziazioni interrotte bruscamente a Cali lo scorso novembre (ne abbiamo parlato
qui) in particolare su due grandi temi: il fondo globale per la biodiversità e la definizione dei metodi di monitoraggio per valutare i progressi dei paesi firmatari nell'arrestare la perdita di biodiversità. Laura Scillitani ha seguito la COP16 e
ci racconta come è andata. La crisi della biodiversità è strettamente connessa ai problemi di acqua, alimentazione, salute e cambiamenti climatici. Come dimostra un nuovo report di IPBES, l’unico modo per garantire tutela ambientale e benessere delle persone è avere un approccio integrato. Che oggi più che mai è urgente promuovere.
(Scienza in Rete)
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