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 SVIZZERA - SVIZZERA - Riconosciuto come 'crimine contro l'umanità' l'affidamento forzato di bambini jenish e zingari
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21 febbraio 2025 17:38
 
Una sentenza giudiziaria annunciata ieri ha stabilito che le autorità svizzere sono solidali con i crimini commessi contro le comunità nomadi del Paese.
Il programma della fondazione "Pro Juventute" portò all'allontanamento di circa 2.000 bambini dalle comunità svizzere di Sinti e Jenisch Traveller tra il 1926 e il 1973. Gli adulti che erano stati dati in affidamento da minorenni venivano spesso posti sotto tutela, istituzionalizzati, esclusi dal matrimonio e in alcuni casi sterilizzati forzatamente.

Negli anni Novanta, le autorità svizzere concordarono sulle riparazioni e il governo federale svizzero emise delle scuse nel 2013. Tuttavia, il popolo jenish in Svizzera chiese che la persecuzione fosse riconosciuta come genocidio.

Da una prospettiva legale, non esiste il termine "genocidio culturale" nel diritto internazionale. Pertanto, l'allontanamento forzato di bambini e la distruzione deliberata di gruppi familiari, volti a sradicare lo stile di vita nomade e ad assimilare gli Jenish e i Sinti, sono classificati come "crimini contro l'umanità" secondo gli standard legali odierni.

Ieri il governo svizzero ha riconosciuto le conclusioni e la ministra dell'Interno Elisabeth Baume-Schneider ha sottolineato l'importanza di ricordare queste ingiustizie.

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