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Autovelox e non solo. Arroganza e mancanza di volontà. Come ridurre il danno
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9 ottobre 2022 12:12
 
 Tornano centrali gli autovelox, a Firenze e non solo. Firenze perché questa città ha un’amministrazione che si distingue per quantità di multe (1), considerate di conseguenza il più efficace metodo per disciplinare il settore.
Pomo della rinnovata discordia è un nuovo modello di velox, in grado di registrare l’infrazione anche 30 metri prima e dopo che sia stata superata la postazione. I “nuovi” multati sono soprattutto coloro che “danno gas” subito dopo la postazione: passare da 45/50 a 60 Kmh in meno di 30 metri è capacità di quasi tutti i mezzi.
Le autorità interpellate dai media (2) sono implacabili: “il codice della strada non ammette deroghe e distrazioni, foss’anche per 1 o 2 Km di sforamento dei limiti, che ci sono per essere rispettati”.

Su questo esser paladini del rispetto delle regole vengono formulate politiche di sicurezza e finanziarie, con introiti da multe che crescono nei bilanci di previsione dei Comuni.

Notifiche al limite della scadenza legale
Alla bisogna c’è un buon metodo per far rispettare (o anche sforare in eccesso) queste previsioni di bilancio: a fronte di un’infrazione, l’autorità la notifica gli ultimi dei 90 giorni entro cui deve farlo. Solo allora il guidatore si rende conto che è transitato violando la legge e, spesso, si tratta di transiti giornalieri o pluri-giornalieri per motivi di lavoro. Quindi multe “a raffica”, che se fossero state notificate subito o dopo pochi giorni, è altamente probabile che il guidatore non avrebbe continuato a sforare i limiti.

Il giudice riduce il danno
Non sappiamo se l’autorità faccia di proposito queste notifiche in là nel tempo, sì da avere più introiti. Ma sappiamo che questa autorità con ha mai valutato questo suo notificare ai limiti dei 90 giorni col fatto che (da anni) coloro che si rivolgono al giudice di pace, spesso si vedono condannati a pagare due/tre multe invece delle tante oggetto del ricorso: il giudice riduce il danno perché ritiene anomalo questo “ritardo legale” e validi i motivi del ricorrente non-informato ché altrimenti non avrebbe continuato a violare la legge (3).

I Comuni preferisono combattere piuttosto che prevenire
Nonostante questa realtà (una sorta di lotta tra gatto e topo?), le amministrazioni non si peritano di valutare le proprie politiche per far sì che il cittadino non continui a violare la legge ma sia messo in condizioni di non farlo. Per esempio: dissuasori di velocità (piccoli dossi e pannelli che segnalano la velocità dello specifico veicolo), migliori e specifiche valutazioni dei limiti imposti, semafori sui lunghi percorsi urbani.
Ma qui entriamo in un ambito in cui l’amministrazione dovrebbe ritenere importante che sia meglio prevenire (informazione e investimenti) che combattere (multe). Sembra che questo sia difficile quando ci sono di mezzo soldi e bilanci. Non per tutti (4), ma lo è nel caso in essere.

Come fare ricorso al giudice
Per fare questi ricorsi dal giudice di pace è bene ricordarsi che le multe non vanno pagate (magari stimolati dal fatto che entro 5 giorni si pagano il 30% in meno). Bisogna accollarsi il rischio di un pagamento pieno (5), ché è il giudice che decide se essere equo o meno. Si accumulano i verbali ricevuti negli ultimi 30 giorni rispetto alla data di notifica del primo verbale ricevuto e, prima di questi 30 giorni, si presenta ricorso.


1 - link1 - link2
2 – nel nostro esempio, quelle fiorentine
3 – Sono i casi in cui il giudice decide per equità (artt. 113 e 114 c.p.c), usando criteri di convenienza e comparazione degli interessi delle parti, prescindendo dall’applicazione della norma.
4 – rari, ma sembra che ci siano Comuni senza multifici seriali.
5 – in genere il cosiddetto “minimo edittale”, l’importo che il verbale indica per il pagamento entro 60 giorni senza “sconto”.
 
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