La vicenda balneari e la loro occupazione delle spiagge demaniali fino al 2028 è al momento in dirittura d’arrivo: il dl 131/2024 è stato approvato dalla Camera in prima lettura e sembra ci siano i presupposti perché vada in porto, visto l’accordo con la commissione Ue che, per puro calcolo politico, ha deciso di violare la direttiva Bolkensterin del 2006: entro il 2028 ci saranno le gare e, se i balneari che oggi occupano non le vinceranno, dovranno, anche qui a dispregio di norme e sentenze comunitarie, essere rimborsati dai nuovi entranti.
Ma oltre ai balneari ci sono anche le società sportive dilettantistiche: inalberate contro la Bolkenstein per la fine della loro occupazione di litorali marini, fluviali e lacustri.
Ora, sempre con lo stesso dl, queste società sono state escluse dall'applicazione della Bolkenstein: a differenza dei balneari, non dovranno fare gare entro il 2028 per affittare i terreni costieri su cui svolgono la loro attività.
Esclusione dovuta al fatto che sono senza scopo di lucro. Assenza di lucro - è bene ricordarlo, come riportano i loro statuti - che riguarda il loro scopo sociale e la non-divisione degli eventuali utili tra i soci fondatori.
Ma chi fruisce dei loro servizi dovrà continuare a pagarli, così come paga i servizi di chi non è a scopo di lucro. La legge ha stabilito che guadagnare sulla propria attività è un fatto negativo (peccato?) e ti dà meno diritti. Per i consumatori dei servizi di queste società no-profit non c’è differenza: i servizi li pagano e niente ci dice che non possano essere più costosi dei servizi, per esempio, di una srl. Non solo saranno servizi non soggetti a concorrenza, con costi e qualità quindi decisi da chi ha il monopolio degli stessi.
Non ci sembra una buona applicazione di una direttiva, la Bolkenstein, concepita proprio per essere a vantaggio dei consumatori, ma che queste società e il nostro legislatore ritengono debba essere solo a vantaggio di chi offre questi servizi. Più di qualcosa non torna.
Non ci stupiamo più di tanto, visto che questo governo e la sua opposizione non hanno mai applicato un’economia di mercato e, nello specifico, hanno di fronte un’autorità europea debole anche per intimare il rispetto delle regole che detta. Vedremo cosa accadrà con la nuova commissione in via di costituzione.
Noi, intanto e certamente, non ci fermeremo con queste denunce, portandole anche in sede giudiziaria nazionale ed europea.
CHI PAGA ADUC l’associazione non percepisce ed è contraria ai finanziamenti pubblici (anche il 5 per mille)
La sua forza economica sono iscrizioni e contributi donati da chi la ritiene utile DONA ORA