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AUMENTI TARIFFE URBANE TELECOM
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Comunicato 
3 dicembre 1998 0:00
 

GRAZIE AL MONOPOLIO CERCA DI RASCHIARE IL FONDO DEL BARILE.
MA E' SOLO UN TRUCCO PER PRENDERE PIU' SOLDI SFRUTTANDO LA FALSA INDISPONIBILITA' ECONOMICA NELL'ACCORDO CON MURDOCH SULLA PIATTAFORMA DIGITALE.
COME NON FARSI METTERE I PIEDI IN TESTA.

Firenze, 3 Dicembre 1998. Le tariffe urbane della Telecom dovrebbero aumentare del 7%, mentre quelle interurbane dovrebbero diminuire rispetto agli attuali livelli.
Interviene il presidente nazionale dell'Aduc, Vincenzo Donvito
Era prevedibile, scritto nella sua storia e nel codice genetico. L'arroganza di chi ha il controllo monopolista del mercato e' ancora una volta caratteristica dominante della Telecom. Sulle telefonate interurbane c'e' concorrenza e quindi i prezzi diminuiscono, mentre su quelle urbane non c'e' concorrenza e i prezzi aumentano. Chi paga? Gli utenti! Chi guadagna? La Telecom! Chi ci rimette? Tutti, e in primo luogo la liberta' e l'economia del Paese, perche' questi aumenti contribuiranno ad incrementare il paniere inflazionistico, ed essendo la telefonia fissa un prodotto consumato da tutti, i prezzi aumenteranno in tutti i settori, facendo pagare il solito anello finale: l'utente.
Non riusciamo a trovare una sola ragione economica, politica e sociale per cui le tariffe urbane debbano aumentare. Se pensiamo, poi, che negli Usa -per esempio- ci sono aziende che non fanno pagare le telefonate urbane ma solo cifre minime per l'abbonamento, le richieste Telecom appaiono ancor piu' grottesche e oscurantiste.
Ci auguriamo che l'Autorita' garante non conceda gli aumenti, perche' si farebbe complice di un piano studiato ad arte, il cui copione e' cosi':
la Telecom dice che non ha i soldi per investire nella piattaforma digitale con Murdoch, tant'e' che ha preannunciato che si ritirera', allontanando questa opportunita' tecnologica da un'azienda italiana: l'Italia passera' in secondo piano nel settore. Ecco quindi che Telecom lancia l'allarme "mi occorrono soldi altrimenti faremo giocare gli stranieri e dovremo sottometterci a loro", e lo Stato risponde concedendogli gli aumenti proprio li' dove e' garantito che gli introiti ci siano, perche' e' li' dove non c'e' mercato, ma monopolio. Noi crediamo che la Telecom i soldi li abbia, e che stia solo sfruttando il piu' possibile l'accordo con Murdoch per ricavare denaro da ogni parte, sapendo che lo "Stato mucca" e' sempre ben disposto, a maggior ragione perche' e' proprio questo "Stato mucca" che controlla la Telecom grazie alla golden share: quindi sta solo chiedendo i soldi a se' stessa. Un fulgido esempio di capitalismo italiano che entra nel Terzo Millennio!
E gli utenti? Devono pagare e basta? No. Noi ci siamo anche per questo, e invitiamo gli utenti a non sottostare a tutti quei soprusi quotidiani a cui si sono abituati, e sui cui fanno spallucce e cercano, magari, di venirne fuori con la benevolenza finale della Telecom. Gli "anticipi conversazione" che vengono rimborsati dopo anni, le richieste dei tabulati con l'elenco delle telefonate che continuano a non mettere a disposizione, i tempi di allacciamento di tutti i servizi, l'imposizione di servizi supplementari senza che siano richiesti dall'utente … tutta una serie di angherie su cui dobbiamo dare battaglia portando la Telecom in tribunale, perche' paghi il dovuto e rimborsi tutto quello che ha preso in piu'. Sono fatti quotidiani della nostra attivita' di associazione, che pero', in questa situazione, assumono maggiore importanza: oltre a risolvere il caso singolo, fanno conoscere in quali mani stiamo mettendo il futuro delle comunicazioni.
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