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DOMENICHE A PIEDI
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Comunicato 
6 marzo 2000 0:00
 


UN BUON RISULTATO COSI' COM'ERA CON L'OBBLIGO DEL SABATO FASCISTA, O COME SAREBBE SUCCESSO CON I NEGOZI APERTI.
UNA SCIENTIFICITA' DEMAGOGICA E STRUMENTALE A FINI DI PROPAGANDA DI PARTE.

Firenze, 6 Marzo 2000. L'informazione sulle domeniche obbligate a piedi e' abbastanza univoca: le citta' sono state assaltate dai pedoni.
Interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito.
Non poteva essere altrimenti, in modo particolare in quelle citta', come Firenze, dove il traffico e' stato vietato in tutta l'area urbana. Lo stesso accadeva quando negli anni '30 c'era l'obbligo del sabato fascista: tutte le manifestazioni e iniziative erano piene di gente. Questo succede quando agli utenti non vengono fornite alternative: lo era per il sabato fascista rispetto agli intrattenimenti di quel giorno e i doveri verso lo Stato, lo e' stato ieri per le domeniche ecologiche rispetto alla privazione di una delle principali liberta' dell'individuo, quella della mobilita'.
Se invece delle citta' vietate, ci fossero stati, per esempio, gli esercizi commerciali aperti, l'assalto dei pedoni ai centri storici pedonalizzati o ai grandi magazzini nelle periferie, sarebbe stato lo stesso.
Questo per dire che il parametro della presenza popolare per misurare il successo dell'iniziativa, e' solo demagogico e strumentale. I parametri possono essere solo scientifici, rispetto agli obiettivi dichiarati che, se abbiamo ben capito, dovrebbero essere quelli della diminuzione dell'inquinamento. E ci si consenta di dubitare rispetto a quel 35% di diminuzione che il ministero dell'Ambiente ha fatto sapere, perche' ci sembra decisamente esiguo il "parametro giorno" per giudicare le possibilita' di successo dell'iniziativa: come minimo bisognerebbe ragionare con "parametri mesi", quindi, a meno che il ministro Ronchi non abbia intenzione di bloccare il traffico per un mese … e per un mese ancora … e per un mese ancora … questi blocchi domenicali rimangono fini a se stessi, facendo emergere uno scopo recondito dei promotori: propaganda ecologista di parte a spese di tutti i contribuenti.
Per concludere, ci preme sottolineare la schizofrenia di queste iniziativa del Governo, che dall'altra parte non fa altro che incentivare -con le politiche di rottamazione- gli acquisti di automobili rispetto ad altri beni di consumo.
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