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INTERNET E INTERNET PROVIDER
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Comunicato 
29 novembre 1998 0:00
 

LA BOTTEGA SCONFIGGE IL DIRITTO E LA LIBERTA' DI INFORMAZIONE?
L'APPIATTIMENTO SULLE POSIZIONI TELECOM POTREBBE METTERE AL PALO LO SVILUPPO DEL PIU' POTENTE E LIBERO MEZZO D'INFORMAZIONE.

Firenze, 29 Novembre 1998. L'associazione degli internet provider (i fornitori di accesso alla rete) si e' ritrovata per valutare lo stato dei fatti, anche alla luce della nuova Finanziaria che, per la prima volta nella storia delle comunicazioni, affronta il problema di Internet e dei costi per accedervi. E hanno sostenuto la politica Telecom.
Interviene il presidente nazionale dell'Aduc, Vincenzo Donvito.
Un intervento in perfetta linea con lo spirito e la prassi della politica economica italiana: una nuova corporazione in grado di guardare solo ai suoi interessi di bottega. Preoccupati di abbonati che -in caso di abolizione della Tut-tariffa urbana a tempo- potrebbero intasare i loro modem, non hanno trovato di meglio che spalleggiare il conservatorismo oscurantista della Telecom.
Invece di preoccuparsi del bluff della Finanziaria che, partita in quarta per consentire accessi a costi piu' economici, sta per essere approvata con solo dei generici accenni all'importanza dello sviluppo di Internet, si sono rinchiusi nel loro guscio corporativo, bollando come demagogico tutto cio' che non faccia entrare piu' soldi nelle loro casse. Ne' piu' ne' meno rispetto a quello che fa Telecom/Tin.
C'e' qualcosa che non torna, in questa squallida politica che vede alleati carnefice e vittime, Tin e Internet provider per l'appunto. Forse per molti internet provider sara' il primo passo per farsi meglio comprare da Tin o da altri giganti del mercato internazionale (come a suo tempo ben fece Videoline di Nicki Grauso), ma questo a noi utenti e consumatori interessa poco, perche' siamo attenti alle nostre tasche (che sono quelle di tutti) e allo sviluppo del piu' libero mezzo di comunicazione, in grado di sconfiggere le violenze che impediscono lo sviluppo dell'individuo. Negli Usa sta avvenendo il contrario: si tende a far aumentare gli utenti con prezzi sempre piu' bassi e, contemporaneamente, a migliorare qualita' e velocita' di accesso (stanno prendendo piede, per esempio, provider che, a prezzi competitivi, forniscono collegamenti a 1 milione di bps al secondo). In Italia invece si scoraggia l'accesso alla rete, non solo con gli alti costi di collegamento, ma anche con un terrorismo dell'informazione che accomuna Internet a tutti i nuovi e peggiori mali della societa', tra cui anche la pedofilia. Il nesso tra l'aspetto economico (alti costi) e culturale (Internet=pedofilia) non possiamo non rilevarlo, anche se va dato atto che diversi Internet provider sono estranei a questa barriera culturale, ma -indirettamente, grazie al loro corporativismo economico- si ritrovano alleati del binomio Internet=pedofilia, contro la stessa Internet.
Avremmo gradito di piu' degli imprenditori di telecomunicazioni interessati ad espandere il mercato con il piu' semplice binomio dell'economia di mercato: concorrenza e costi bassi.
Ma ci eravamo distratti per un attimo, dimentichi che questo e' il Paese del finto mercato e della presenza pesantissima dello Stato ovunque, anche e soprattutto nella testa dei sudditi.
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