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LEGGE SUGLI AFFITTI
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Comunicato 
1 dicembre 1998 0:00
 

UNA NUOVA LEGGE CHE DI NUOVO HA SOLO LA DATA
PER I CONSUMATORI LA SITUAZIONE SARA' PEGGIORE

Firenze, 1 Dicembre 1998. Sta per essere approvata la nuova legge sugli affitti. E in proposito interviene l'Aduc per voce del suo presidente nazionale Vincenzo Donvito.
Decine d'anni di legge sull'equo canone, il mostro giuridico dei patti in deroga, famiglie e persone disperate perche' non trovavano casa, sfratti prorogati, patrimoni immobiliari pubblici senza alcun ordine e sconosciuti .. tutto questo e altro, non e' servito a far capire ai legislatori che il mercato immobiliare aveva un vizio di fondo, che la disperazione dei senza-casa era frutto della cecita' della legge e non di questo o quel proprietario che non voleva affittare. Non l'hanno capito, tant'e' che il nuovo mostro sta per nascere, ma con la caratteristica di essere solo una reiscrittura, un aggiornamento di tutto quello che in passato era stato negativo.
La libera contrattazione non esiste, e quindi non esistera' il libero mercato, e coloro che occupavano le case continueranno ad esserci, e continueremo ad assistere alle pietose scene di forze dell'ordine che spostano umili mobili e reti di ferro di persone che, spesso, non hanno avuto altra alternativa all'occupazione violenta.
Il principio che quando qualcosa non funziona e' bene provare il suo contrario, e' estraneo al legislatore.
Non solo, ma quando si metteranno in mezzo le associazioni di categoria, tutti saranno piu' premiati, con detrazioni fiscali e agevolazioni. Gia' intravediamo la fila davanti all'uscio dei ministeri: le solite sigle, gia' assistite altrove e che, questa volta, verranno premiate con l'obbligo d'iscrizione dei contraenti e che, oltre ad un introito economico, rappresentera' per loro un accumulo di numeri da usare come forza per le diverse concertazioni a cui si sottopongono.
Una legge che premia le corporazioni ed e' contro gli utenti e i consumatori. Una legge che dara' il suo determinante contributo al perpetuarsi del mercato nero.
I cittadini sono adulti e sono in grado di stabilire da se' quando, come e dove abitare, ma il legislatore non pensa che i cittadini siano adulti, perche' e' lui che deve stabilire e obbligare.
Infine, il caos e le difficolta' aumenteranno in tutti i settori, perche' con i nuovi lavori e la diversa mobilita' verso cui i lavoratori e i cittadini stanno andando, un mercato cosi' irrigidito avra' ne' piu' ne' meno gli stesi tragici effetti della vecchia
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