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NUOVE TARIFFE TIM/OMNITEL
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Comunicato 
6 gennaio 1999 0:00
 

DOVEROSAMENTE STIMOLATA L'ANTITRUST, CHE HA ANCHE CONDANNATO LA TIM PER PUBBLICITA' INGANNEVOLE, L'ADUC SI DOMANDA: DOVE SONO GLI ORGANI ISTITUZIONALI CHE DOVREBBERO TUTELARE I CONSUMATORI? E CHE FINE HANNO FATTO GLI ARBITRATI TELECOM?

Firenze, 6 Gennaio 1999.
Interviene il presidente nazionale dell'Aduc, Vincenzo Donvito.
Il duetto oligopolista Tim/Omnitel conferma le sue origini di capitalismo arrogante e perennemente in abuso di posizioni dominanti di mercato, grazie al cordone ombellicare Telecom/Olivetti: una volta rifilavano ad enti pubblici compiacenti vecchie centraline meccaniche o sistemi di videoscrittura o telex, mentre il digitale era all'ordine del giorno e il computer era gia' ovunque; oggi fanno finta di essere concorrenti per applicare aumenti nello stesso momento e nello stesso ambito. Ma questo non ci stupisce piu' di tanto. Abbiamo fatto le segnalazioni all'Autorita' Antitrust per il vero e proprio aggiottaggio di mercato, e all'Autorita' Tlc per chiedere quale sia il conto economico, e soprattutto il riferimento comunitario per cui giustificano l'aumento.
La situazione non e' piu' nell'ambito di una dialettica economica, ma siamo in presenza di continue violazioni ai danni dell'utente e delle leggi.
E' dell'altro giorno la condanna dell'Antitrust contro Tim per pubblicita' ingannevole: veniva propagandato il passaggio dal sistema Tacs a quello Gsm Timmy a scheda, dicendo che non c'erano canoni aggiuntivi da pagare … e semplicemente non era vero, perche' andavano comunque pagati i canoni residui.
Ma siamo abituati che il vocabolario d'italiano Tim/Omnitel, e i loro libri di analisi logica e grammatica, hanno alcune pagine mancanti. Ma essere abituati non significa rassegnazione, anzi, ci aiuta a meglio intendere il loro linguaggio.
Ma c'e' una cosa che ci preoccupa anco di piu': gli organi istituzionali di tutela del consumatore, che fine hanno fatto? Nei mesi passati siamo stati inondati da notizie che decantavano le bonta' di questi organi, composti dalle associazioni "buone", e saremmo stati contenti di vederli all'opera. Ma cosi' non e' stato, probabilmente perche' stanno ancora discutendo la quantita' di compensi monetari che ognuno deve percepire per la propria funzione istituzionale. E altrettanto ci saremmo aspettato grazie agli accordi di arbitrato (consultabili in qualunque avanti-elenco della Telecom) che diverse associazioni di consumatori hanno sottoscritto con il gestore monopolista … ma anche qui, forse, cercano ancora di capire come dividere i compensi Telecom per i loro servizi.
La nuova legge che hanno chiamato sul "diritto al consumo", sta mostrando tutta la sua articolazione di demagogia corporativa. Sancito l'obbligo per il consumatore che vuole far valere i suoi diritti, di farlo solo tramite le associazioni "buone", questo consumatore si ritrova "cornuto e mazziato", perche' queste associazioni obbligate sono guidate, nella loro funzione istituzionale, da quel ministero dell'Industria che avvalla tutti gli aumenti di questi giorni: la funzione di controllore e controllato sta dando i suoi frutti, con un bel sonnifero proprio quando dovrebbe intervenire.
La via giudiziaria al diritto al consumo, la faremo passare anche da qui: i nostri
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