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PROCREAZIONE ASSISTITA 2
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Comunicato 
4 febbraio 1999 0:00
 

IL PASTICCIO DELL'EX MAGGIORANZA DI GOVERNO HA PORTATO A CALPESTARE I DIRITTI DEGLI UTENTI DEL SERVIZIO SANITARIO E LA LIBERTA' DI TUTTI.

Firenze, 4 febbraio 1999. Avevamo gia' lanciato un allarme ieri, dicendo che cio' che contestavamo era il il diritto, per un Parlamento, a promulgare leggi in materia, e le votazioni di oggi hanno confermato il nostro dubbio. Cosi' interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito. Il no alla fecondazione eterologa e' una conferma che le leggi non si devono occupare di normare cio' che uno fa su di se', ma delle offese che potrebbero essere fatte ad un altro: la voglia matta di avere sempre una norma che dica cosa e' giusto e cosa non lo sia -imponendo quindi una morale a discapito di un'altra- ha dato un risultato che era scontato considerando gli schieramenti e le opinioni dei nostri rappresentanti parlamentari. Giocare con la liberta' dell'individuo puo' portare anche a questi risultati, specialmente in un Paese a tradizione cattolico apostolica romana, dove la religione maggioritaria non si accontenta di essere tale per coloro che la scelgono, ma ritiene opportuno affermarsi anche con obblighi verso chi e' di un altro credo o e' ateo.
La responsabilita' del partito di maggioranza relativa e' enorme in questo. La scelta dei Ds, e delle varie anime laiche di un partito o di un altro di governo e/o opposizione, dovra' ora essere spiegata al Paese, perche' con la voglia di normare e controllare tutte le azioni umane, hanno avuto questi risultati, in barba alla liberta' e al diritto di cura degli utenti del SSN. E' inutile, pero', che se la prendano con coloro che hanno vinto, perche' gli sconfitti, in democrazia, hanno torto, e coloro che hanno vinto sono stati solo imboccati dal loro statalismo e continuo desiderio di "educare il popolo". Per fortuna che "il popolo" non si fara' educare ne' da chi ha vinto ne' da chi ha perso, perche' -gia' come succedeva quando l'aborto era clandestino- di fronte alla necessita' si e' disposti a tutto; e in questo caso non si tratta neanche di rischiare la vita con una mammana o un'ostetrica incapace, ma solo di fare qualche chilometro in piu', per andare in quei Paesi della Ue dove ci si puo' recare senza neanche un documento d'identita'.
Per quanto ci riguarda segnaliamo che in questi giorni e' stata scritta una pessima pagina per il diritto alla salute e alla sanita' del cittadino, ed aspettiamo che qualcuno -se la legge dovesse mai essere approvata- segua l'unica strada che in materia puo' avere un valore, il referendum, perche' chiama ognuno di noi a decidere, non sulla fecondazione eterologa, ma sul fatto che debba essere lo Stato a dirci quando sia giusto o meno farlo,
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