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Viaggi coronavirus e rimborsi. Il giudice italiano deve disapplicare le norme nazionali in contrasto con quelle Ue. Modulo Aduc
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Comunicato di Redazione
22 luglio 2020 8:36
 
  Gli operatori turistici si rifiutano di rimborsare con soldi i viaggiatori per i servizi annullati a causa del coronavirus, e danno loro un voucher del medesimo importo da spendere entro diciotto mesi, dopo di che si può pretendere il rimborso in soldi (i mesi diventano 12 quando si tratta di un rimborso per il solo trasporto). Lo ha stabilito la legge straordinaria italiana per l’emergenza pandemia. qui l'aggiornamento ultimo.
Questo è contro la normativa europea *.
Lo ha già rilevato l’Antitrust italiano e – soprattutto – la Commissione Ue ha avviato per questo motivo una procedura d’infrazione presso la Corte di Giustizia di Lussemburgo.

Per avere rimborsi occorre quindi aspettare la pronuncia della Corte, chissà fra quanto tempo e quando tutti si saranno dimenticati della vicenda?
NO! SI PUÒ' E SI DEVE AGIRE SUBITO!
La Corte Costituzionale ha esplicitamente (389/1989) stabilito che i giudici italiani, nel caso di norme europee dotate di efficacia diretta sono giuridicamente tenuti a disapplicare le norme interne incompatibili al diritto dell’Unione. Proprio questo è il nostro caso.

Per procedere Aduc ha predisposto uno specifico modulo da inviare al proprio creditore per intimare il rimborso e poi, nel caso rivolgersi al giudice

Qui la cronistoria della vicenda, dall’approvazione del Dpcm alla sua trasformazione in legge, dalla pronuncia dell’Antitrust alle varie posizioni della Commissione Ue, fino alle indicazioni dell’Enac (Ente nazionale aviazione civile)
Alcuni vettori aerei, intanto, hanno cominciato di loro iniziativa a rimborsare in soldi e non in voucher

QUI IL MODULO ADUC PER IL RIMBORSO

NOTE
* regolamento CE 261/2004 (compensazione ed assistenza ai passeggeri in caso di negato imbarco, di cancellazione del volo o di ritardo prolungato: ) e direttiva Ue 2015/2302 (pacchetti viaggio)

 Qui per farsi due risate


 
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