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VENDITE A DISTANZA E BANCHE
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Editoriale 
15 maggio 1999 0:00
 
BENE PER LE REGOLE, MA PERCHE' SONO STATI ESCLUSI I SERVIZI FINANZIARI? UN REGALO ALLE BANCHE IN CAMBIO DELLA NUOVA LEGGE SULLE FONDAZIONI BANCARIE?

Il Governo ha approvato un decreto di legge di attuazione della direttiva n.97/7/Ce sulla protezione dei consumatori nei contratti a distanza con l'uso delle varie tecnologie, tipo fax, telefoni, Internet.
Plaudiamo all'iniziativa del Governo, tra l'altro presa con un tempismo a cui non siamo mai stati abituati -un anno di anticipo rispetto alla scadenza imposta dalla direttiva Ue- che ci fa sperare bene per il futuro. Anche se ci sarebbe parso piu' opportuno non legiferare ex-novo ma aggiornare la legge n.50/92 sul diritto di recesso, con norme relative ai nuovi mezzi di comunicazione che vengono utilizzati per gli acquisti, ma forse pretendiamo troppo, perche' sarebbe stato un atto di semplificazione legislativa .... e qui i nostri legislatori non hanno mai dimostrato grande disponibilita'.
Rimane pero' un punto oscuro, anche molto grave: l'esclusione dei contratti relativi ai servizi finanziari, immobiliari e d'asta. In particolare quelli finanziari che, ci sembra, sono tra quelli che si stanno maggiormente diffondendo attraverso Internet, e dove la chiarezza delle norme e dei contratti e' decisamente piu' difficile.
I risparmiatori sono in aumento e le pubblicita' degli intermediari sono sempre piu' frequenti. Il reddito medio italiano e' in aumento e quindi, oltre il tradizionale investimento immobiliare, c'e' sempre maggiore interesse a coinvolgere i piccoli risparmiatori in operazioni a vari livelli, anche se siamo molto lontani da dare ai piccoli risparmiatori un ruolo diverso da quello che in Borsa -molto esplicitamente- viene chiamato "parco buoi".
Noi crediamo che in politica non esiste la casualita'. Il Governo nella stessa riunione ha anche approvato la riforma delle Fondazioni Bancarie, con cui si obbligano le banche a dismettere la loro partecipazione nelle fondazioni stesse entro sei anni, altrimenti lo Stato prendera' il loro posto: un'intrusione dello Stato che abbiamo gia' denunciato nei giorni scorsi come violazione di disporre del denaro privato come meglio si crede (senza entrare nello specifico, ovviamente). Come compensare le banche di questa privazione di potere e di liberta'? Facendolo pagare agli utenti: consentendo che le sempre piu' diffuse operazioni finanziarie via Internet siano esenti dalle norme previste dalla legge sulle vendite a distanza, facendo si' che le banche continuino a speculare su servizi che oggi vanno per la maggiora, con tanto di esenzione da responsabilita' per eventuali bidoni.
E' quello che, da un punto di vista di utenti, si chiama fregatura.
(Vincenzo Donvito)

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