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 ITALIA - ITALIA - Aborti in calo grazie a pillola giorno dopo
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17 gennaio 2018 16:13
 
Aborti in calo anche grazie all'aumento delle vendite della pillola del giorno dopo. Se l'interruzione di gravidanza e' scesa del 3%, il numero di confezioni della contraccezione d'emergenza sono decuplicate. Nel 2016, in particolare, il numero delle Ivg (Interruzioni volontarie di gravidanza) e' stato di 84926, con una riduzione del 3,1% rispetto al 2015. E per il terzo anno consecutivo siamo al di sotto delle 100mila Ivg/anno. I dati emergono dalla relazione 2016 sull'attuazione della legge 194 del 78 presentata nei giorni scorsi dal ministero della Salute. "La relazione attribuisce, almeno in parte, questo fenomeno alla eliminazione dell'obbligo di prescrizione medica per la contraccezione di emergenza ormonale, la pillola del giorno dopo e pillola dei cinque giorni dopo", commentano Mirella Parachini, Filomena Gallo e Anna Pompili, rispettivamente per Associazione Luca Coscioni e per Associazione Medici italiani Contraccezione e Aborto (Amica). Secondo Parachini, Gallo e Pompili, visto l'aumento della vendita della pillola del giorno dopo, il ministero della Salute dovrebbe eliminare "l'obbligo di prescrizione per le ragazze minorenni, permettendone la distribuzione gratuita nei consultori e nei poliambulatori". Inoltre, le associazioni ricordano che in alcune regioni "un maggior numero di ginecologi obiettori di coscienza si associa ad una diminuzione dei tempi di attesa". A questo punto, denunciano le associazioni "ci si dovrebbe chiedere se questo dato non sia collegabile al ricorso a metodi fai da te in ambienti" in cui non e' possibile accedere all'Ivg per l'elevato numero di obiettori di coscienza. In Italia solo il 59,4% delle strutture con reparto di ostetricia, infatti, pratica Ivg. Infine la relazione rivela che i consultori sono solo 0,6 ogni 20mila abitanti. "Ce ne dovrebbero essere 1 ogni 20mila abitanti- concludono le associazioni- Inoltre molte sedi di consultorio familiare sono servizi per l'eta' evolutiva o dedicati agli screening dei tumori e pertanto non svolgono attivita' connessa al servizio di interruzione volontaria di gravidanza".
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