Il tema del cambiamento climatico entra sempre piu' spesso anche nelle aule giudiziarie. Sono ad oggi 28 le giurisdizioni nelle quali hanno avuto luogo, o sono in corso, processi legati al climate change. Si tratta in totale di 1.328 casi, dei quali piu' di tre quarti (1023) instaurati negli Stati Uniti e 143 nell'Unione europea. Anche il numero dei processi nella regione Asia-Pacifico (124) e, soprattutto, la crescita dei casi che vedono coinvolti Paesi a medio e basso reddito. Numeri e tendenze sono stati presentati in un report pubblicato dal Centre for Climate Change Economics and Policy (Cccep) in partnership con il Grantham Research Institute on Climate Change and Environment e il Sabin Center for Climate Change Law. Cio' che appare in modo chiaro, secondo gli autori, e' un orientamento verso l'utilizzo dello strumento processuale al fine di influenzare le attivita' di governo e il comportamento delle aziende private verso il rispetto dell'ambiente e del clima. I processi a cui si fa riferimento rientrano, in particolare, in due categorie. Da una parte quelli identificati come 'strategici', casi di rilievo e di pubblico dominio, mirati a sviluppare il dibattito sulla crisi climatica. Dall'altra quelli 'di routine', piu' frequenti ma meno visibili, nei quali il criterio climatico si e' spesso aggiunto all'argomentazione principale dell'iter processuale, per esempio la richiesta di permessi di costruzione.