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 ITALIA - ITALIA - Migranti: rapporto Ismu, in Italia meno stranieri e sempre più fragili
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11 febbraio 2022 12:40
 
Al 1 gennaio 2021, gli stranieri presenti in Italia sono 5.756.000, 167mila unità in meno rispetto alla stessa data del 2020 (-2,8%), ma continuano a rappresentare circa il 10 per cento della popolazione, con un preoccupante aumento del tasso di mortalità e una significativa flessione di quello lavorativo.
Queste le stime presentate da Ismu (Iniziative e studi sulla multietnicità), che ha illustrato il ventisettesimo rapporto della fondazione sui fenomeni migratori in Italia, ospitata dalla Camera di Commercio di Milano Monza Brianza Lodi.
Il numero degli irregolari resta sostanzialmente invariato, attestandosi sui 519mila (contro i 517mila dell'anno precedente): a causa del ritardo della procedura valutativa delle istanze della sanatoria del luglio 2020, il dato comprende ancora la quasi totalità delle persone che hanno presentato domanda di emersione.
Da segnalare anche il numero dei decessi tra gli immigrati che, se pur in termini assoluti sia del tutto modesto (in totale si contano 9.323 morti), nell'anno della pandemia segna una variazione di mortalità in aumento del 23,3% rispetto al biennio 2018-2019, denotando la fragilità sociale della categoria. Il calo demografico per il secondo anno consecutivo, in complesso é da spiegarsi sia con la flessione degli ingressi sia con il costante flusso di acquisizioni di cittadinanza
Sul fronte lavorativo, invece, si osserva come la vulnerabilità della popolazione con background migratorio, già strutturalmente svantaggiata rispetto a quella italiana, si sia accentuata a causa della pandemia: il tasso di occupazione degli stranieri, infatti, subisce una significativa flessione, passando dal 61% del 2019 al 57,3% del 2020. Si assiste a un ulteriore aggravamento della povertà, giunta nel 2020 a riguardare il 29,3% degli stranieri (contro il 7,5% degli italiani) e il 26,7% delle famiglie di soli stranieri (erano il 24,4% nel 2019), pari a ben 415mila nuclei familiari.
Nel 2020 la retribuzione media annua dei lavoratori extracomunitari, pari a 12.902 euro, è inferiore del 38% a quella del complesso dei lavoratori. Un segnale positivo arriva invece dall'imprenditoria immigrata: nell'anno più segnato dalla pandemia (2020) si rileva un incremento pari al 2,3% dei titolari e soci nati all'estero. Inoltre nel primo semestre 2021 le imprese "straniere" registrano un saldo positivo di 16.197 unità, nettamente più elevato del corrispondente periodo del 2020. Sul fronte scolastico é interessante notare che nell'anno scolastico 2019/20 per la prima volta gli alunni stranieri iscritti al liceo superano quelli iscritti agli istituti professionali e che, pero', il ritardo scolastico riguarda circa il 30% degli alunni con cittadinanza non italiana (contro il 9% degli alunni italiani)

"A livello nazionale, un'impresa su dieci é straniera - ha ricordato Carlo Sangalli, Presidente di Confcommercio -, e l'imprenditoria immigrata rappresenta una realtà che controlla oltre 630 mila aziende, che negli ultimi anni hanno mostrato una forte capacità di iniziativa economica da parte dei cittadini stranieri che operano soprattutto nei settori delle costruzioni, del commercio e dei servizi". "Crediamo che promuovere l'imprenditoria straniera sia importante per la nostra economia e anche per la nostra società - ha poi aggiunto Sangalli - perché significa rafforzare l'integrazione e la colonna portante dell'equilibrio multietnico".
Ismu, in collaborazione non solo con la Camera di Commercio di Milano, ma anche con la Fondazione Cariplo, non si limita di anno in anno a eseguire ricerche statistiche, ma é in prima linea nell'aiuto all'integrazione e nell'assistenza rivolta ai migranti, promuovendo iniziative sulla società multietnica e multiculturale e sui fenomeni migratori. "Se c'è una cosa, ho sentito - ha infatti affermato Mariella Enoc, presidente della Fondazione Ismu - è che anche tutti i nostri ricercatori hanno una mentalità cambiata rispetto a molti atteggiamenti che si hanno normalmente verso l'immigrato, perché per fare questo lavoro non basta studiare, non basta fare ricerche, ma bisogna anche avere una mente aperta, perché se no dalle ricerche si ottengono solo i numeri sterili, che non comunicheranno quello che effettivamente è stato fatto fino a oggi, i progetti assolutamente interessanti e molto innovativi che la fondazione Ismu ha portato avanti fino a oggi".
è importante - ha dichiarato Massimo Gaudina, portavoce della Commissione europea a Milano - "affrontare questi temi sulla base di informazioni scientifiche e non sulla base di opinioni o sulla base di disinformazione. Ecco perché un esercizio come il rapporto dell'Ismu continua a essere importante per poter poi costruire delle policy che siano basate sui fatti e sui dati. Questo appuntamento continua a restare per noi importante".
(Nova)
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