E' confermata la sanzione da 80mila euro inflitta nel luglio 2010 dall'Antitrust a Findomestic Banca per una pratica commerciale scorretta riferita all'inserimento, nei casi di finanziamento per acquisto beni, di costi fissi relativi alle spese d'incasso delle rate. L'ha deciso con sentenza il Tar del Lazio. In seguito alla segnalazione di un consumatore, l'Antitrust avvio' un procedimento istruttorio per violazione del Codice del consumo, riferito alla diffusione di un messaggio pubblicitario volto a promuovere la vendita di stufe e camini anche con pagamenti rateali secondo la formula 'finanziamento TASSO 0% in 10 rate'. Sui contratti di finanziamento, pero', nel riquadro raffigurante la 'tabella costi', emerse la presenza di 'Costi fissi: spese incasso rata ? 1.30 per singolo incasso'; e l'Autorita' ipotizzo' che "la poca chiarezza delle informazioni - ne da' conto il Tar in sentenza - fosse idonea a indurre il consumatore a scegliere una modalita' di pagamento rateale, sul presupposto che cio' non comportasse un maggiore esborso, quando in realta' sussistevano spese accessorie con conseguente onerosita' del finanziamento". Completata l'istruttoria si arrivo' al provvedimento sanzionatorio, poi contestato davanti al tribunale amministrativo. In merito poi ai profili di scorrettezza della pratica, per i giudici il settore dei finanziamenti "che risulta contraddistinto da una forte asimmetria informativa tra operatori economici e consumatori, riconducibile alla complessita' tecnica della materia e alla scarsa conoscenza del consumatore rispetto ad un servizio cui ricorre raramente ed in condizioni di particolare debolezza psicologica dovuta alle proprie condizioni economiche", rende "necessaria l'indicazione di tutti i dati utili per consentire al consumatore una consapevole valutazione dell'onerosita' dell'operazione in raffronto ad altre simili".