Un'analisi Demoskopea ci fa sapere che l'indice dei prezzi al consumo turistico (NICT) del mese di dicembre è in crescita del 3,4%, Nel contempo, la media 2024 è di +3,9% (calo rispetto a +6,2% del 2023).
L’inflazione complessiva del 2024 è stata di +1,3% (+0,1% sul 2023). Un dato che è stato possibile solo grazie ad un calo di 10,1% dei beni energetici. Motivo per cui abbiamo rilevato l’assenza di politiche specifiche del governo sui prezzi in generale, e dinamiche ribassiste solo grazie alle politiche Ue sull’energia, da cui dipendiamo.
I dati Demoskopea diffusi oggi sono dimostrazione che se scorporiamo le singole voci del paniere inflazionistico, ci appare una realtà diversa da chi decanta i grandi risultati del governo.
Stiamo parlando di una spesa turistica che è il 13% del PIL complessivo italiano, con 3 milioni di occupati a tempo pieno.
Una spesa annuale in crescita rispetto alla quale il consumatore deve far fronte ad aumenti del triplo (3,9) rispetto a quelli generali (1,3), con punte del 18,5 per i servizi ricreativi e sportivi e un più moderato 5,7 per il trasporto aereo.
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