Il grigiore persistente di questi giorni, che ci assedia anche quando in cielo non ci sono nuvole a coprire l’astro, di cui la Terra è un pianeta, oggi si è squarciato dentro di me quando ho sentito la voce di Elisa, una delle mie figlie, che non ho procreato, ma che mi sono state donate in spirito dalla generosità della vita e dall’amicizia.
 
Un vero mare di gioia mi sta accompagnando da un’ora circa, da quando Elisa mi ha annunciato con grande emozione e felicità di essere guarita da una forte miopia, a cui finora aveva potuto far fronte con le lenti a contatto, che però adesso non poteva più portare.
 
Un miracolo – di quelli resi possibili grazie ai progressi della scienza e della tecnica, dell’impegno di ricercatori, scienziati, chirurghi che si dedicano a rendere migliore la nostra vita; tanto più encomiabili, degni di lode e di riconoscenza, quanto più sembra purtroppo diffondersi in questa nostra società il rancore e il desiderio di far star male il prossimo, se non proprio di danneggiarlo fisicamente e moralmente.
Elisa mi ha descritto un po’ l’operazione, a cui è stata sottoposta ieri, la tensione, la stanchezza successiva, da cui è stata protetta da un sonno ristoratore. E, finalmente, lo stupore di stamani, appena aperto l’occhio finora più infelice, accorgendosi che ci vedeva, come mai aveva visto prima.
Anche se, istintivamente, la mano è andata a cercare gli occhiali sul comodino …
 
Ecco, questa gioia, questa felicità infinita, questa emozione benefica mi piace comunicarla anche ad altri. A chi passerà di qui, si soffermerà a leggere queste noterelle che intendono dare conto di quanto (mi/ci) accade in questo diluvio universale del XXI secolo. 

Noterelle già pubblicate:
1 - Lasciate liberi i vecchi 
3 - Martino di Tours e i senza casa
4 - Come un filastrocca
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