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Stati Uniti d’Europa. Alla prossima volta? Diamoci da fare
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Articolo di Vincenzo Donvito
17 luglio 2019 8:32
 
  Ursula von der Leyen è il nostro presidente della Commissione. Il Parlamento europeo l’ha votata e lei ha fatto un piccolo discorso (in inglese *) di ringraziamento in cui sembrava stesse leggendo il fogliettino dei Baci Perugina preparato per l’occasione. Le sue osservazioni di sostanza le aveva già comunicate in precedenza, e anche lì niente di particolare nel passaggio tra la precedente e l’attuale gestione, anzi ha messo l’accento su alcuni aspetti (no all’Esercito europeo) che sono - a nostro avviso – il contrario della costruzione di una Unione politica, Stati Uniti d’Europa come amiamo chiamarla noi insieme a qualcun altro (1).
Come se niente fosse successo nelle ultime elezioni per il rinnovo del Parlamento: le maggioranze solide del passato (socialdemocratici e popolari) non sono più tali e, nonostante il massiccio apporto dei francesi di Macron al gruppo liberaldemocratico (ex-Alde, che ora si chiama Renew Europe), quest’ultimo non riesce a far raggiungere la maggioranza ai tre gruppi; la von der Leyen per essere eletta ha dovuto chiedere ed accogliere i voti della delegazione italiana del M5S. Sì, proprio loro, quelli che a giorni alterni sono contro l’euro e che hanno raccolto consensi (alle elezioni italiane e a quelle europee) dicendo, in modo tutto da comprendere per chi è abituato che 2+2=4, peste e corna dell’Unione europea. Miracoli della politica. Bene. Ma… ci sembra molto simile alla maggioranza che ha governato l’Italia con Romano Prodi negli anni ‘90 del secolo scorso (2), dove un gruppo minoritario come quello del PRC di Fausto Bertinotti, decideva il bello e cattivo tempo e, infatti, decise di farlo cadere. Niente ci dice che il M5S possa svolgere (con le dovute differenze temporali, storiche, politiche e culturali) altrettanta funzione nel Parlamento di Strasburgo.
La maggioranza “tradizionale” (che è rimasta brutalmente tale nonostante la crescita – solo numerica – dei liberaldemocratici) ha voluto scegliere i parlamentari intermittenti del partito di Beppe Grillo. E non accordarsi, per esempio e non a caso, con il gruppo dei Verdi, usciti rafforzati dalle ultime elezioni e decisamente europeisti a corrente continua, potente e – per quanto lo si possa essere dai banchi dell’opposizione – incisiva. Sicuramente i gruppi popolari, socialdemocratici e liberaldemocratici avrebbero dovuto “scendere” a diversi compromessi col gruppo dei Verdi… ma non è meglio compromettersi con la politica dei Verdi che non continuare la propria (quella vecchia, della precedente legislatura) con accanto qualcuno che se non gli dai qualche pezzetto di potere o di visibilità è pronto a farti diventare minoranza?
Cosa si intende per “migliorare” l’Unione? Sembra che sia solo il mantenimento del controllo continuando con le fioche prospettive mostrate nel passato. E’ stato più facile allearsi col M5S che non coi Verdi, perché questi ultimi chiedevano troppo… col risultato che abbiamo ipoteticamente prospettato, e che crediamo non sia tanto da visionari estremisti per gli Stati Uniti d’Europa. Noi crediamo sarebbe stato meglio “litigare” in una maggioranza di europeisti convinti che non sottostare in ogni momento al ricatto di chi è diventato parlamentare sputando veleni e ignoranza sull’Europa.
Il cammino verso l’Unione politica federalista (Stati Uniti d’Europa) e non consociativa e confederale come quella di oggi, è quindi ancora lungo. Il cammino per fare del nostro Paese (l’Europa) uno dei pilastri economici, sociali e politici del governo del Pianeta, è ancora difficile. Attrezziamoci.

NOTE
* si possono pensare tante cose del discorso in inglese (lingua molto veicolare, ma che è solo una delle ufficiali, ché sono 24 quelle ad essere tali), e il presidente von del Leyen è tedesca e l’Aula del Parlamento è a Strasburgo (Francia), e questo mentre il presidente del Parlamento, che disciplinava l’elezione e che le ha comunicato brevi-manu i risultati, David Sassoli, parlava in italiano avvalendosi della traduzione simultanea che viene fatta per tutte le lingue dei parlamentari. Si possono pensare tante cose….
1 - https://avvertenze.aduc.it/statiunitideuropa/stati+uniti+europa+dobbiamo+ancora+aspettare_29782.php
2 - https://it.wikipedia.org/wiki/Governo_Prodi_I
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