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Autovelox. Rompicapo continuo e certezza del diritto a go-go. Perche’ non levare tutti gli avvisi e lasciare solo i cartelli di limite velocita’?
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Comunicato di Vincenzo Donvito
22 luglio 2017 13:54
 
  L’autovelox e’ una della maggiori dannazioni degli automobilisti, complici: amministrazioni che vogliono fare cassa in qualunque modo anche violando la legge e giocando di arroganza, auto e moto la cui velocita’ minima e’ di difficile controllo, limiti di velocita’ spesso assurdi e tendenziosi, automobilisti indisciplinati, normativa farraginosa e spesso interpretabile. Risultato: la voglia del ricorso assale chiunque sia stato beccato e le amministrazioni ci marciano: e’ bassissima la percentuale di chi, informato sulla possibile illiceita’ della postazione autovelox e le buone possibilita’ di accoglimento del ricorso, procede impugnando la contravvenzione. E mentre i prefetti in genere non accolgono i ricorsi (che spesso sono contro i loro strampalati provvedimenti -1), raddoppiando l’importo da pagare, molti giudici li accolgono e, o finiscono li’ o le amministrazioni fanno ricorso in appello (raramente), piu’ che altro per fare clamore mediatico e scoraggiare chi vorrebbe fare ricorso (difendersi in appello costa talmente tanto, che anche se si crede di aver ragione, conviene pagare la multa).
Oggi a questo rompicapo se n’e’ aggiunto uno nuovo che, in teoria dovrebbe portarci a maggior certezza del diritto. Infatti, “in teoria”, legislazione vigente, mette dei paletti allo strapotere e alle arroganze delle amministrazioni. In pratica complica la vita a tutti, utenti e pubblica amministrazione.
Stiamo parlando delle istruzioni operative del ministero dell’Interno allegate alla direttiva sui servizi di polizia stradale dello scorso 21 luglio 2017. In sintesi:
- le macchinette autovelox che valgono per le due corsie della strada, devono essere segnalate in entrambe le direzioni di marcia;
- fuorilegge i cartelli che avvisano della presenza di una macchinetta autovelox che poi… e’ vuota, cioe’ finta, senza i dispositivi per la rilevazione;
- il tratto di strada sottoposto a controllo della velocita’ deve essere minimo di 500 metri;
- i misuratori di velocità devono essere sottoposti a taratura periodica annuale. Il loro impiego è consentito solo agli organi di polizia stradale;
- per la privacy si conferma cio’ che e’ gia’ in vigore: la foto della macchinetta non dovra’ mai essere inviata al domicilio del trasgressore; e in caso di accesso agli atti i soggetti dovranno essere resi non riconoscibili, sia nella ripresa da dietro che frontale;
- la distanza massima tra l'autovelox e il segnale di avvertimento resta in quattro chilometri;
- niente cartelli permanenti che avvisano la presenza dell’autovelox se quella strada non viene utilizzata sistematicamente per i controlli;
- per i sistemi a puntamento laser, l’automobilista deve poter vedere cartelli e agenti (basta con gli agenti acquattati dietro una macchina o una siepe…) .
- la polizia municipale -una conferma- puo’ accertare le violazioni entro i confini comunali e con esclusione delle autostrade.

Si capisce che, oltre a quanto gia’ in vigore, la discrezionalita’ sara’ all’ordine del giorno, soprattutto perche’ molte amministrazioni se ne fregano e se ne fregheranno altamente di queste disposizioni e faranno multe a go-go, tanto la percentuale di chi ricorre e’ molto bassa (anche per i costi e l’impegno di accesso ai servizi del giudice di pace).
Siccome il nostro impegno e’ per la certezza del diritto e contro ogni forma di arroganza (soprattutto da parte della pubblica amministrazione) faremo tesoro di queste “nuove” istruzioni operative contro le amministrazioni insolventi e consapevoli che saranno in pochi a fare ricorso ... e questo e’ gia’ un punto di partenza che le vede vincenti in assoluto, non escludendo che questa sia anche la volonta’ del ministero dell’Interno (la facciata diversa dalla realta’).
Ma nel nostro impegno per la sicurezza e la certezza del diritto, ci poniamo da diverso tempo una questione: violare i limiti di velocita’ non e’ sano e civile, cosi’ come non e’ sano e civile mettere il conduttore in condizione di violare queste norme (limiti assurdi, applicazioni illegali delle norme, etc)… non sarebbe piu’ semplice, visto che i limiti di velocita’ sono cartelli che comune ci sono, non mettere nessun avviso della presenza di un autovelox? Stante la situazione, senza avvisi delle macchinette, e’ tutto un violare questi limiti, e la sicurezza va a ramengo… cioe’: ce la facciamo ad uscire dalla logica di quei cartelli ridicoli che, per esempio, mettono il limite di velocita’ a 5 Km/h... che forse andavano bene quando c’era la 500 con le marce non sincronizzate e ad ogni cambio bisognava fare una doppietta. Secondo noi la soluzione e’ qui. Ci rendiamo conto che e’ essenzialmente culturale, ma da qualche parte occorrera’ pur partire…

Qui una nostra specifica scheda tecnica sugli autovelox
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