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Campagna elettorale. Che palle… per ora
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Editoriale di Vincenzo Donvito Maxia
22 agosto 2022 11:08
 
 Ci siamo rimasti male nel sentire il ministro della Salute, Roberto Speranza, intervistato in Rai domenica 21 che, gongolando sul fatto che (lo ha ricordato lui - 1) viene considerato come tra i migliori leader italiani, si è limitato ad auto-elogiarsi per il successo e la determinazione nella campagna covid/vaccinale (e questo è vero!) e niente sulle tragedie dei sistemi sanitari regionali. Sarà che la conduttrice (2) pare sia simpatizzante dello stesso partito di Speranza… ma proprio in quello stesso giorno si consumava l’onta e la disperazione dei 500 medici cubani assunti in Calabria… e continuano a consumarsi le omissioni per garantire il diritto all’aborto e la disperazione di tanti utenti con servizi inefficienti e talvolta inesistenti. Parlare anche delle negatività è importante per farsi conoscere.

Ma questa campagna elettorale non è solo Sanità, è tanto altro. Soprattutto intrecci di alleanze (magari ritenute impossibili in altri contesti) e promesse anche bizzarre e oscure, che si fermano al “se mi voti ti dò mille” senza spiegare come.
Comprendiamo tutto: la legge elettorale nuova; i parlamentari da eleggere che sono molto meno; che il governo ultimo era di “salvezza nazionale” e che i partiti che governavano insieme ora si scannano fra di loro; ma non ci possiamo dimenticare che abbiamo una guerra in casa (3) (invasione Ucraina); bollette energetiche alle stelle e in corso di peggioramento; inflazione che cresce ovunque; covid permanente anche se sotto controllo.
E ci rendiamo conto che abbiamo ancora un grande conto aperto con la storia del secolo scorso con, per esempio, giustizia e non solo basata su codici fascisti, struttura dello Stato con - per esempio i prefetti - che si contraddice tra struttura nazionale e regionalismo.
Specialmente questo ultimo aspetto provoca il “gioco” fascista-antifascista, con chi chiede il voto perché filo-palestinese o filo-Israele (4), senza mai entrare nello specifico ma fermandosi a slogan che – a nostro avviso – sono incomprensibili per chi non conosce bene la storia del Novecento (5).

Insomma: che palle! E’ grave, visto che dobbiamo eleggere chi farà per noi leggi e governo. Ma, al momento, non riusciamo a raccogliere un filo conduttore che ci incuriosisca, a parte quello – tutt’altro che secondario – di un regime di partiti (6) che si sta organizzando per procrastinarsi e non per rendere migliore la democrazia (7).
Noi nel metodo ci crediamo tanto. Non siamo tra quelli che per raggiungere un obiettivo fanno la famosa alleanza col diavolo. La democrazia crediamo sia nei fatti quotidiani non solo in alcuni meccanismi ed intenzioni.

Comunque, nei prossimi giorni, liste di candidati ormai definitive e lasciati fuori gli indesiderati (7), auspichiamo di sentire cose più concrete, soprattutto rispetto a ciò che è stato fatto e sul metodo utilizzato.

1 – squallidamente, a nostro avviso…
2 - Lucia Annunziata, Rai 3.
3 - la nostra casa, per chi ancora facesse lo gnorri, è l’Europa!
4 – semplificando sugli schieramenti.
5 - Aspetto, quest’ultimo, che crediamo alimenti il desiderio di non partecipazione al voto.
6 – che alcuni di loro cercano anche di fregare gli altri pur con regole approvate da tutti come, per esempio, avviene nella spartizione dei tempi in Rai.
7 - riteniamo grave, per esempio, che la raccolta delle firme per presentare le liste non sia stata fattibile per via telematica (spid, etc).
 
 
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