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 ITALIA - ITALIA - Cannabis terapeutica. Superare grazie ai canadesi il deficit di fabbisogno nazionale
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5 febbraio 2021 10:41
 
 L’Italia non riesce soddisfare il fabbisogno di cannabis terapeutica grazie a normative vecchie e che non cambiano per volontà politica. Così Alessandro Pastorino, ad di Fl Group, azienda di Savona (una delle sei in Italia che distribuiscono cannabis terapeutica, con giro di affari di oltre un milione di euro), di proprietà della Aphria che si è fusa con la Tilray, entreambe canadesi, con un fatturato previsto di 700 milioni di dollari.
“L’International narcotic control board (che monitora la movimentazione della sostanza nei vari Paesi, ndr) – spiega Pastorino – stima che il fabbisogno dell’Italia sia di circa 2 tonnellate l’anno. Nel 2019 ne sono stati distribuiti solo 850 chili”.
Il problema è che in Italia si importa solo dall’Olanda; per il ministero della Salute solo questo Paese è in grado di fornire prodotti conformi alle normative Ue. Ma oggi non è più così: il mercato offre prodotti simili e migliori. In Germania, ad esempio, il cui fabbisogno annuale è di 31 tonnellate l’anno, si riforniscono in Olanda, in altri Paesi e ai produttori nazionali. In Italia, invece, l’unico permesso di produzione è dello Stabilimento chimico farmaceutico di Firenze, che nel 2019, ha prodotto solo 150 chili (degli 850 distribuiti in Italia), 50 dei quali in proprio e il resto importato dalla Germania con permessi ad hoc. Questa situazione - conclude Pastorino - “fa sì che, in Italia, molti malati si trovino per mesi senza cannabis terapeutica quando l’Olanda non riesce più a far fronte al nostro fabbisogno”.

(grazie ad un articolo de IlSole24Ore)
 
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